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BILANCI

Spesi 3 miliardi per la tavola di Natale, e per Santo Stefano è scattato il “rito” degli avanzi

Vincono tradizione e made in Italy, secondo Coldiretti. Il 91% delle famiglie ha trascorso le feste a casa propria o in quelle di parenti o amici
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Gli italiani hanno speso 3 miliardi per la tavola del Natale 2025, secondo Coldiretti

Gli italiani hanno speso 3 miliardi di euro per la tavola di Natale, privilegiando la cucina della tradizione e i prodotti di origine nazionale. E a Santo Stefano l’84% delle famiglie ha portato in tavola quello che non è stato consumato nella “due giorni” precedente, tra Vigilia e 25 dicembre. Per quasi 2 italiani su 3, infatti, è molto importante ridurre lo spreco alimentare. É questo il bilancio tracciato da Coldiretti per la prima parte delle festività (in attesa del Capodanno), trascorse da oltre 9 cittadini su 10 (91%) in casa propria o in quelle di parenti e amici, mentre il resto si è diviso tra ristoranti e agriturismi. 
 A Natale la maggior parte delle famiglie si è indirizzata verso un menu a base di prodotti e ingredienti nazionali e a km zero, anche sull’onda del riconoscimento della cucina italiana a Patrimonio Unesco, con una spesa complessiva stimata dalla Coldiretti in 1 miliardo di euro per pesce, carni e salumi, 650 milioni di euro per spumante, vino e altre bevande, 350 milioni per i dolci, tra cui panettone, pandoro e prodotti da panetteria, 600 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca, 200 milioni per pasta e pane, e altrettanti per formaggi e uova. In media, chi ha preparato il pranzo di Natale ha trascorso 2,8 ore ai fornelli, anche se in quasi un caso su dieci (9%) si è ricorso a cibi d’asporto o portati da altri. Otto le persone a tavola, in linea con gli anni precedenti. Pienone negli agriturismi, che in oltre 2 milioni hanno scelto per le festività natalizie, in aumento del 5% rispetto allo scorso anno, tra pasti e pernottamenti. 
I dolci guidano la classifica dei prodotti che durante le festività natalizie gli italiani consumano di più, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, con il 47% delle famiglie che li ha addirittura preparati in casa. I dolciumi sono stati scelti dal 70% degli intervistati, seguiti a pari merito da frutta secca e spumante al 53%; più distaccati vino al 42%, pesce al 40% e carne al 39%. I salumi registrano il 29%, mentre frutta e verdura (24%) e formaggi (23%) mostrano incrementi minori; chiudono superalcolici al 15% e birra al 7%.
E con quasi 2 italiani su 3 che ritengono molto importante ridurre lo spreco alimentare soprattutto durante le feste, è scattato a Santo Stefano il “rito” degli avanzi, con l’84% delle famiglie che porterà in tavola quello che non è stato consumato nella “due giorni” precedente, tra vigilia e pranzo di Natale. Ad affermarlo è un’indagine Coldiretti/Ixe’ che evidenzia come la sensibilità ambientale dei cittadini aumenti durante le festività, quando è maggiore il rischio di buttare nel bidone i cibi, solitamente cucinati in maniera più abbondante del solito per celebrare adeguatamente l’appuntamento con amici e parenti.  
Visto che solo nel 9% delle case si è consumato tutto, l’obiettivo è evitare di gettare pietanze già preparate che, secondo una stima di Coldiretti, valgono circa mezzo miliardo di euro. Tra tutorial e blog su come riutilizzare gli avanzi, non mancano anche quest’anno i consigli dei cuochi contadini di Campagna Amica con ricette pratiche e sostenibili. Il lesso o l’arrosto possono essere riutilizzati per un ragù veloce o per farcire panini gourmet. Il pesce cotto trova nuova vita in polpette o insalate tiepide con verdure. Il purè avanzato si trasforma in crocchette o in un tortino al forno con formaggio gratinato. Con il pane raffermo si fanno golose bruschette, canederli o pudding dolci. Anche i formaggi misti diventano ingredienti ideali per torte salate. Pandoro, panettone e biscotti secchi, invece, possono essere la base di dolci al cucchiaio o tiramisù alternativi. 
Queste ricette non solo rappresentano un’ottima soluzione per evitare di sprecare i prodotti alimentari, ma contribuiscono anche a preservare le tradizioni culinarie del passato, riscoprendo usanze molto diffuse che hanno dato vita a piatti simbolo della cultura enogastronomica del territorio. Ma recuperare il cibo, sottolinea la Coldiretti, conviene anche all’economia e all’ambiente, riducendo i rifiuti.
 Lo spreco alimentare resta, infatti, un problema importante. Secondo l'analisi Coldiretti su dati Waste Watcher International ogni italiano butta 556 grammi di cibo alla settimana, con prevalenza di frutta e verdura. Infatti, nella top 5 dei prodotti più sprecati figurano al primo posto la frutta fresca (23 grammi a testa sprecati alla settimana), al secondo la verdura (22), al terzo il pane fresco (20), davanti a insalate (18) e cipolle, aglio e tuberi (17).

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