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LA CURIOSITÀ

Capodanno, in tavola oltre 3,3 milioni tra cotechini e zamponi di Modena Igp

Il Consorzio: 21,3 milioni di euro il giro di affari di una specialità emiliana nata nel 1511 per resistere ad un assedio e oggi un “must” delle feste
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Capodanno, in tavola oltre 3,3 milioni tra cotechini e zamponi di Modena Igp

Immancabile, per i più golosi, o anche “solo una fettina per tradizione”, per i più attenti alla linea, ma sulla tavola del Cenone di San Silvestro o del pranzo di Capodanno, zampone e cotechino, quasi sempre accompagnati dalle lenticchie e da un calice di bollicine italiane, ma sempre più spesso anche in ricette creative e raffinate, non possono mancare. Ed in particolare, sulle tavole degli italiani ci saranno 650.000 Zamponi di Modena Igp e ben 2,65 milioni di Cotechino di Modena Igp, secondo i dati del Consorzio che tutela le due specialità emiliane. Secondo cui, guardando l’andamento dei primi 9 mesi 2025, a fine anno saranno stati venduti intorno ai 2 milioni di chili di prodotto, in linea con li 2024, per un giro d’affari di 21,3 milioni di euro.
Una celebrazione di un grande classico della cucina emiliana le cui origini si fanno risalire al 1511, durane l’assedio delle truppe di Papa Giulio II della Rovere a Mirandola, città natale del filosofo Giovanni Pico della Mirandola governata dall’omonima signoria. “Dopo settimane di strenua resistenza - si legge sul sito del Consorzio - i mirandolesi sono alla fame: possono ormai contare solo su pochi maiali, da sottrarre in tutti i modi all’invasore pronto a entrare in città. Da qui l’ingegnosa idea di uno dei cuochi di Pico della Mirandola, che propone di conservare la carne più magra in un involucro formato dalla pelle delle zampe anteriori dei maiali, così da preservarla e cuocerla al bisogno più avanti. Un’astuzia dettata da necessità, a metà tra storia e leggenda, che avrebbe dato vita a due prodotti destinati a diventare icona della nostra cucina”. Che dopo cinque secoli, sono ancora un “must” nelle tavole delle festività.

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