Guance paffute e treccine corvine, un fusillo messo di nascosto nella tasca del padre che parte per l’ennesimo viaggio: la dolce bambina può dormire sonni tranquilli perché in suolo americano la Barilla ce la mette tutta per ricordare al papà gli affetti e i buoni sapori italiani. Il grande marchio di casa nostra, che gia vanta in America il primato nel mercato della pasta e che promette nuove joint venture in tutto il settore alimentare, ha annunciato il progetto di ampliare i propri scenari di competenza e di vendita anche ad altri prodotti tipicamente italiani che, grazie alla particolare provenienza, alla ricerca dell’articolo di prima scelta ed ai controlli sui procedimenti di produzione che ne assicurino l’accuratezza e le peculiarità, saranno denominati “di qualità superiore”. La nuova strategia, presentata a New York nel prestigioso ristorante San Domenico di Tony May ad un pubblico di esperti, coinvolge cinque distributori che si occuperanno di far arrivare sulle tavole di almeno quaranta ristoranti della Grande Mela il più squisito Prosciutto di Parma, l’olio extravergine ottenuto da olive raccolte a mano o il Parmigiano Reggiano prodotto nelle aree più pregiate. Per evitare, però, che prodotti del genere non siano apprezzati a dovere, “le mani in pasta” saranno quelle di chef d’eccezione, profondi conoscitori di abbinamenti e dei nostri sapori che proporranno le autentiche specialità italiane nei ristoranti più esclusivi, più raffinati e … più cari.
Elisabetta Guerrini
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