A maggio 2025 in Italia l’inflazione scende all’1,6% (dall’1,9% registrato ad aprile), ma i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (il cosiddetto carrello della spesa) sono in accelerazione e passati da +2,6% a +2,7%. A dirlo è Istat, che ha rivisto al ribasso i dati provvisori dell’Indice nazionale dei prezzi al consumo-Nic (la stima preliminare era di +1,7%, ndr).
La decelerazione del tasso d’inflazione risente anche della dinamica dei prezzi degli alimentari non lavorati (da +4,2% a +3,5%), ovvero i beni alimentari non trasformati (come la carne fresca, il pesce fresco, la frutta e la verdura fresca). Al contrario, un sostegno alla dinamica inflazionistica si deve, invece, all’accelerazione dei prezzi dei beni alimentari lavorati (da +2,2% a +2,7%), ossia quelli destinati al consumo finale e frutto di un processo di trasformazione industriale (come, ad esempio, i succhi di frutta, gli insaccati e i prodotti surgelati e che si riflettono sul “carrello della spesa”). Su base tendenziale, invece, i prezzi dei prodotti alimentari e le bevande segnano un incremento significativo con un +3,2% (+0,5% su base mensile).
Un calo, quello dell’inflazione registrato a maggio, che “è un’illusione ottica” secondo l’Unc, Unione nazionale dei consumatori, “e non deve trarre in inganno” dal momento che per i consumatori “non c’è alcun vantaggio” come spiega il presidente Massimiliano Dona: “salgono i prezzi per gli acquisti necessari del carrello della spesa da +2,6% a +2,7%, mentre i prodotti alimentari confermano su base tendenziale il preoccupante +3,2% di aprile - ha detto - una tendenza allarmante che manda in tilt i bilanci delle famiglie più in difficoltà e che significa che per una coppia con due figli, 292 euro in più se ne vanno solo per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, e 309 per il carrello della spesa. Una vera e propria stangata. Per una coppia con un figlio, 259 euro sono per cibo e bevande, 276 per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. In media una famiglia spende 202 euro in più per mangiare e bere”. Il Codacons rileva, invece, che sono cresciuti in modo consistente i prezzi dei beni e servizi legati al turismo con un aumento tendenziale dei voli nazionali del 30,8% e del 9,7% per i traghetti.
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