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IL BRINDISI DI WINENEWS

A Natale, il vino ci accomuna tutti: i consigli del cerimoniere di Palazzo Chigi Alessandro Scorsone

Dalle tavole della politica alle nostre, tra le amate bollicine, grandi rossi ed i bianchi del momento, “condividiamo la passione per l’Italia enoica”

“Si inizia sempre con una bollicina ben augurante, e in questo siamo fortunati grazie ai nostri spumanti in grande spolvero ed apprezzati in tutto il mondo: dal Prosecco Doc, Docg, e l’Asolo, alla Franciacorta, dal Trentodoc all’Oltrepò Pavese. A seguire, possiamo spaziare tra i bianchi e quei vitigni di successo ma che mantengono le radici ben piantate nella loro terra, dal Soave al Gavi, dal Verdicchio e il Pecorino delle Marche alla Falanghina del Sannio, dai vini vulcanici dei Campi Flegrei al Vermentino ligure, fino al Grillo ed il Cataratto di Sicilia. Tra i rossi, accanto al Nebbiolo in tutte le sue declinazioni, dal Barolo al Barbaresco, al Ghemme, al Sangiovese, a partire dal Brunello di Montalcino e dal Chianti Classico al Chianti, con le sue sottozone come il Chianti Rufina, dal Morellino di Scansano al Sangiovese di Romagna, ed al Montepulciano d’Abruzzo, si può andare su un Raboso o un Piedirosso, ma anche su un Lambrusco di Sorbara, vini, tra gli altri, che stanno regalando emozioni grandiose, con un occhio anche al rapporto qualità-prezzo. Senza dimenticare, il Nero d’Avola e l’Etna, ma anche piccole produzioni autoctone e in pieno rilancio come la Tintilia del Molise. Sono i consigli, a WineNews, per i vini da stappare a Natale ed a Capodanno del sommelier e cerimoniere di Palazzo Chigi Alessandro Scorsone, esperto nel soddisfare i palati più esigenti come quelli di capi di Stato e di Governo, e, soprattutto, capace di rappresentare la passione per un mondo come quello del vino italiano, che, dalle tavole del potere alle nostre, ci accomuna tutti, avvicinando anche cittadini e politici. E seguendo i quali, “in un corretto e rigoroso ordine di servizio, per le feste non possono certo mancare i vini dolci, dalle grandi Denominazioni, come l’Asti, da abbinare a tutto pasto, al Picolit friulano, a quelle che hanno fatto la storia d’Italia, come la Vernaccia di Oristano e ovviamente il Marsala.
“Molti di questi vini li abbiamo assaggiati in questo 2021, insieme anche a WineNews, incontrandosi nei loro territori ed incontrando agli eventi i loro produttori - ricorda il celebre sommelier - ma le feste rappresentano il momento per eccellenza per stappare bottiglie, e godersi i sorrisi di coloro che, condividendo il vino, condividono anche la passione ed il cuore dei produttori, veri artefici di questi momenti di gioia. Questo Natale il vino sarà un aggregante, rappresentando, oltre le etichette, territori, vitigni e Denominazioni che sono le “anime pure” di un mondo fatto di importanti produttori ma anche di piccoli professionisti che possono diventare protagonisti, grazie al nostro racconto della bellezza dell’Italia enoica che deve essere fatto attraverso i vini e soprattutto le persone”.

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