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A NATALE RIPRESA DEI CONSUMI ALIMENTARI, PRIMA INVERSIONE DI TENDENZA CHE FA BEN SPERARE (SENZA ECCEDERE NELL’ENTUSIASMO) NEL 2014. ANCHE SE I CONSUMI SARANNO TIRATI PIÙ DALLA TECNOLOGIA CHE DALLA TAVOLA. COSÌ IL RAPPORTO COOP ITALIA

Non Solo Vino
Il Rapporto Coop dice che ...

Una rondine non fa primavera, o se preferite una settimana di consumi in ripresa non segna l’uscita dalla crisi. Ma, almeno, come è successo nei 7 giorni a ridosso delle festività natalizie 2013, è un primo segnale di inversione di tendenza. Lo dice l’aggiornamento del Rapporto Coop “Consumi & Distribuzione”, redatto in collaborazione con Ref Ricerche e Nielsen, ora in versione completa dopo l’anteprima digitale dello scorso settembre.

Secondo il rapporto, “se il 2013, in generale, si chiude con una flessione del Pil quantificabile in un -1,8%, il 2014 segnala una prima timida inversione di tendenza (+0,7%) grazie anche a una lievissima ripresa dei redditi delle famiglie (+0,4%) e un effetto di pari entità sui consumi. Ma l’asprezza della crisi ha modificato in maniera irreversibile le scelte della famiglia italiana: anche nell’anno appena arrivato meno case di proprietà, meno auto, e nell’alimentare meno pesce, meno carne, meno bevande alcoliche, i consumi si salvano solo ricorrendo a internet o all’ultimo modello di smartphone”.

D’altronde, come si legge in una nota, l’intensità e la durata della ripresa sono strettamente legate a parametri come l’andamento dell’occupazione, l’incertezza politica e la pressione fiscale. “Non è un caso infatti, che un piccolo incremento almeno nella spesa alimentare si sia verificato solo nei giorni immediatamente precedenti al Natale e al Capodanno. Gli italiani, condizionati dalle incertezze sull’ultima legge di stabilità e dalle difficoltà a quantificare l’effettiva incidenza delle tasse di fine anno, hanno allentato la tensione solo alla fine. Le prime stime parziali di Coop su dati Nielsen sull’ultima settimana dell’anno parlano di un +6% sul 2012. Ma una settimana non fa un anno e infatti per le vendite della grande distribuzione si chiude comunque un dicembre con i fatturati in calo dell'1,4%: un dato leggermente peggiore della stima di chiusura 2013 (-0,9%). Ma a voler decretare un vero vincitore, il Natale 2013 è stato il primo Natale online degli italiani: gli acquisti su internet dei regali natalizi hanno infatti sfiorato il 30% sull'anno precedente”.

Ma al di là di questo segnale, ribadisce il centro studi di Coop, è indiscutibili che la durezza e la durata della crisi, che in 6 anni consecutivi ha visto il reddito procapite scendere del 10%, ha modificato in maniera profonda e, forse, irreversibile, i comportamenti di consumo delle famiglie italiane. “Nel 2013 i nuovi acquisti di case sono stati di quasi il 60% inferiori a quelli del 2006. Le immatricolazioni di auto sono tornate ai livelli dei primi anni Settanta e addirittura il numero di auto per abitante circolanti nelle città è tornato a 10 anni fa. Dal 2007 gli italiani hanno fatto oltre 30 milioni di viaggi in meno. Sono andati meno allo stadio (-1 milione nel 2013) e al cinema (-11% nell’ultimo anno). Gli italiani hanno rinunciato anche al cappotto e le scarpe nuove (-3,4 miliardi di euro in due anni)”.

E la crisi non ha risparmiato neanche l’alimentare, ritenuto settore storicamente anticiclico, dove si riducono gli acquisti di carne rossa e pesce (-13% e -11% dall’inizio della crisi) o dei vini (-5,6%). Le stesse voci di spesa che continuano a generare segni negativi nelle previsioni dell’anno appena arrivato: ancora meno case di proprietà, meno auto e, nell’alimentare meno pesce, meno carne, meno bevande alcoliche. Anche se, va detto, nel complesso, secondo le stime, la spesa per alimenti e bevande non alcoliche dovrebbe tornare a crescere, seppur di un modesto 0,4%, tanto nel 2014 che nel 2015.

“Senza indulgere in un ottimismo fuori luogo è lecito però sperare nella fine della lunga recessione dell’economia italiana - sostiene Albino Russo, responsabile dell’Ufficio Studi Economici di Ancc-Coop, l’associazione nazionale delle cooperative di consumatori, che cura il rapporto annuale “Consumi & Distribuzione” - gli italiani ne sono venuti fuori rivedendo profondamente il proprio modello di consumo e lo hanno fatto con eccezionale intelligenza, grande tenacia ed enormi sacrifici. Per una ripresa vera però è oggi certamente necessario stimolare i redditi delle famiglie e far sì che l’azione delle imprese e dello Stato consenta di perseguire quell’innovativo equilibrio tra sobrietà e benessere che gli italiani stanno mettendo a punto autonomamente”.

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