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A NATALE VINCE SEMPRE LA TRADIZIONE, E SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI SI MANGERANNO 2 MILIONI DI ZAMPONI MODENA E 6 MILIONI DI COTECHINI MODENA IGP, PER UN GIRO D’AFFARI DI 42 MILIONI

Non Solo Vino

Cene esotiche per le festività natalizie? No grazie, sulle tavole degli italiani vince ancora la tradizione: 2 milioni di Zamponi Modena Igp e 6 milioni di Cotechini Modena Igp, per un giro d’affari pari a 42 milioni di euro, sono pronti ad allietare le ultime cene del 2011. Del resto, lo zampone ed il cotechino sono prodotti consumati principalmente nel periodo delle feste di fine anno, anche se “l’utilizzo del cotechino è in aumento anche in altri periodi dell’anno”, come ricorda Paola Ferrari, presidente del Consorzio dello Zampone e del Cotechino di Modena.
Zampone Modena e il Cotechino Modena, secondo i risultati della recente ricerca sui valori nutrizionali dei salumi condotta dall’Inran, sono prodotti più magri rispetto ai dati del 1993. E’diminuita notevolmente la componente dei grassi, -34% (quelli saturi - 38%), il sale è sceso dell’8%, mentre le proteine sono aumentate del 12%. Inoltre sono prodotti ricchi di proteine nobili e forniscono 260 calorie per etto, meno di un piatto di pasta scondita ed equivalenti a quelle di una mozzarella. E sono quindi perfetti per rientrare a pieno regime in una dieta alimentare equilibrata e varia.
Lo zampone quest’anno festeggia anche il suo cinquecentario. “Abbiamo appena celebrato i 500 anni della nascita dello Zampone Modena. Il Consorzio, insieme al Comune di Modena, lo scorso 3 dicembre ha organizzato una intera giornata nella città con sfilate storiche, show cooking dello chef Massimo Bottura, degustazioni. Il calore dimostrato non solo dai modenesi ma da tutta l’Italia, che ha seguito dal vivo o tramite le trasmissioni televisive questo evento ci ha ancora una volta dimostrato l’affetto e l’attaccamento dei consumatori a queste due eccellenze del made in Italy” ha concluso Ferrari.

Focus - La storia dello zampone e del cotechino
Lo Zampone e il Cotechino risalgono al XVI secolo e precisamente agli inizi del ‘500 come si evince dagli scritti del medico e storiografo Marco Cesare Nannini. Avrebbero fatto la loro prima apparizione nel 1511 a Mirandola, quando la città venne assediata dalle milizie di Papa Giulio II. In quell’occasione i Mirandolesi si sarebbero ingegnati, per non consegnare i propri maiali agli invasori, in un primo momento ad insaccare la carne di maiale nella cotenna, dando origine al cotechino e, successivamente, nelle zampe decretando la nascita dello zampone. Verso la fine del ‘700 nell’immaginario gastronomico collettivo lo Zampone ed il Cotechino Modena sostituirono la salsiccia gialla che rese celebre Modena già nel Rinascimento. La sua diffusione nei mercati limitrofi fu favorita dalla trasformazione delle prime due botteghe salumiere (Frigeri e Bellentani) che si diedero una struttura semi-industriale in seguito alla trasformazione dell’economia da sistema agricolo con produzione artigianale a sistema industriale con predominanza di allevamenti intensivi; ciò contribuì in modo decisivo alla diffusione dei due prodotti. Ma fu soprattutto il 1800 a consacrare il successo su larga scala del prodotto, come attestano le numerose testimonianze letterarie, tra le quali una lettera del musicista Gioacchino Rossini al signor Bellentani di Modena: “…Vorrei sei cappelli da prete (simili a quelli che mi mandò a Firenze). Quattro zamponi e quattro cotechini, il tutto della più delicata qualità”.

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