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A Parigi l’edizione francese della Michelin 2016 svela le sue stelle, ma a tenere banco è la scomparsa di uno dei migliori interpreti della cucina al mondo, lo chef franco-svizzero Benoit Violier, che si è tolto la vita nella sua casa in Svizzera

Non sono i 600 ristoranti stellati (9 in meno del 2015), né i due nuovi tre stelle (la cucina del Plaza Athénée Hotel, curata dallo chef Alain Ducasse, ed il Le V di Christian Le Squer), né i 42 locali che hanno ricevuto la stella per la prima volta, a tenere banco alla presentazione, attesissima, della Guida Michelin 2016 di Francia, di scena oggi al Quai d’Orsay di Parigi.
Il mondo della cucina, infatti, stanotte ha perso uno dei suoi interpreti migliori, lo chef franco-svizzero Benoit Violier, che si è tolto la vita nella sua casa di Crisser, nel distretto di Losanna, in Svizzera. Proprio dove, tra i fornelli dell’Hotel de Ville, è stato capace di raggiungere le vette più alte, come il primo posto de “La Liste”, la classifica francese dei migliori ristoranti francesi, o il riconoscimento a miglior chef dell’anno della guida Gault & Millau, nel 2013, senza dimenticare le tre stelle Michelin, riconfermate proprio oggi, accompagnate dall’omaggio dei curatori della guida d’Oltralpe, che hanno definito Violier “uno chef di immenso talento”.
Violier aveva rilevato il ristorante di Losanna con la moglie Brigitte, nel 2012, dopo il ritiro del suo mentore Philippe Rochat, altra celebre figura della cucina francese, morto nel 2015. Violier era nato nella città costiera francese di La Rochelle da una famiglia di viticoltori, e la sua carriera si è sviluppata negli anni Novanta alla corte dei più grandi chef francesi, tra cui il più stellato al mondo, Joel Robuchon. Dal 1996 è entrato dalla porta principale nella cucina di Crissier, agli ordini di Fredy Girardet, poi sotto l’ala protettrice di Rochat, infine come titolare dal 2012, e li vi resterà fino al giorno della sua morte.

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