Didattica in presenza, ben lontani dal rischio di assembramenti e contagi, con tanto di spazi verdi immersi nella natura e a contatto con gli animali. Quella che sembra una piccola favola in tempo di Covid è la realtà che vivono ogni giorno 22 bambini della terza elementare di Ghiarda (Reggio Emilia), ospiti della “Casa del Gufo”, agriturismo affiliato agli Agricoltori Italiani/Cia che rientra tra gli spazi alternativi individuati per la ripartenza in sicurezza delle scuole.
Oltre alla classica didattica, i piccoli studenti imparano a conoscere le varie attività del mondo dell’agricoltura, dall’aratura alla semina, dalla messa a dimora delle piante alla creazione di un orto, fino al contatto con gli animali. Un’esperienza che, spiega il presidente Agricoltori Italiani/Cia Reggio Emilia, Antenore Cervi, “rappresenta un esempio per tutto il territorio. Siamo a disposizione per mettere in contatto istituti scolastici che necessitano di spazi e agriturismi dove svolgere le lezioni. I nostri uffici sono pronti per sbrigare tutte le pratiche burocratiche”.
La richiesta del Comune di Reggio Emilia è arrivata in piena estate e Gildo Dallari, proprietario dell’agriturismo, ha subito risposto presente. “I miei figli - racconta - hanno frequentato quella scuola e negli anni precedenti avevamo già realizzato diversi progetti insieme, tanto che il nome stesso dell’agriturismo è stato scelto nel corso di un lavoro con i piccoli studenti”. È così iniziato il percorso per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie dalla Regione. “Le pratiche da sbrigare, gli ostacoli e i nodi non sono certo mancati - commenta Roberto Ploia, responsabile dei tecnici Agricoltori Italiani/Cia - ma dalla Regione abbiamo avuto la massima disponibilità e con grande soddisfazione di tutti in un mese di lavoro abbiamo raggiunto il risultato finale sperato”.
I bambini hanno iniziato l’anno scolastico nell’agriturismo e qui lo termineranno. “Visto che si tratta di un tempo pieno, le lezioni sono dal lunedì al venerdì. Oltre all’aula, abbiamo ricavato lo spazio mensa - continua Dallari - questa esperienza non rimarrà unica: l’intenzione è proseguire con i campi estivi e la fattoria didattica”.
“In questa fase dove crescono le preoccupazioni per la diffusione del virus e la necessità di intervenire sulla scuola - sottolinea Cervi - gli agriturismi e le fattorie didattiche Cia possono essere importanti spazi alternativi alle aule, spazi dove viene garantito il distanziamento sociale necessario all’attività didattica e vengono rispettati tutti i requisiti di capienza, sicurezza e igiene. Le aziende agrituristiche potrebbero, così, svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere i Comuni in difficoltà e, allo stesso tempo, ricavarne una fonte di reddito, andando a compensare le perdite di una stagione irrimediabilmente compromessa dal Covid-19, che ha colpito in modo drammatico tutto il settore del turismo rurale ed enogastronomico”.
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