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A TAVOLA GLI ITALIANI RINUNCIANO PIU' ALLA QUANTITA' CHE ALLA QUALITA': UN DATO POSITIVO PERCHE' SIGNIFICA GRANDE ATTENZIONE PER L'ORIGINE DEI PRODOTTI ACQUISTATI

E’ significativo che, di fronte alle difficoltà economiche, gli italiani abbiano rinunciato sopratutto alla quantità piuttosto che alla qualità dei cibi che rappresenta un garanzia per la salute dopo le recenti emergenze: dalla mucca pazza all’ aviaria . E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati del rapporto annuale dell’Istat secondo i quali i cambiamenti nei comportamenti di acquisto hanno portato le famiglie italiane a ridurre le quantità dei prodotti alimentari acquistati con percentuali del 22,8 per il pane, del 24,7 per la pasta, del 34,2 per la carne, del 37,2 per il pesce e del 32,3 per la frutta e verdura. A fronte di questi valori elevati solo una percentuale variabile dal 4,3 per la pasta all’8,8 per la frutta e verdura ha diminuito esclusivamente la qualità dei cibi nel carrello. Una tendenza nei consumi che riguarda le famiglie povere e meno povere e che, per gli alimentari, è molto più accentuata rispetto agli altri settori come quello dell’abbigliamento. Si tratta di una analisi che evidenzia un aumento di attenzione da parte dei consumatori nelle scelte di acquisto degli alimenti per il diretto impatto che hanno con la salute e la qualità della vita. Una evoluzione strutturale che va accompagnata con una maggiore trasparenza nelle informazioni necessarie ai consumatori per conoscere e scegliere consapevolmente non solo in funzione dei prezzi dei prodotti, ma anche attraverso un corretto sistema di etichettatura che garantisca la qualità e l'origine dei prodotti. Una esigenza nel mercato globale soprattutto alla luce delle recenti emergenze sanitarie (dalla mucca pazza dell’Inghilterra al pesce al mercurio, dal latte alla diossina del Belgio ai polli all’antibiotico del Brasile fino ai coloranti cancerogeni) che hanno dimostrato come la difesa degli interessi dei consumatori non può fermarsi alla liberalizzazione dei mercato ma devono essere imposti requisiti di qualità e di trasparenza per tutti i prodotti alimentari e previsti meccanismi per la loro osservanza. Una opportunità per l’Italia che può vantare i primati raggiunti sul piano della qualità, sicurezza alimentare ed ambientale dall'agricoltura nazionale che ha fatto scelte di avanguardia con il divieto alla coltivazione di organismi geneticamente modificati (Ogm), la leadership europea nel biologico, nei prodotti a denominazione di origine e la più bassa percentuale di residui da prodotti chimici nella frutta e verdura.

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