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A VERONA FINO AL 12 FEBBRAIO RIFLETTORI PUNTATI SU FIERAGRICOLA, LA PIU' IMPORTANTE RASSEGNA NAZIONALE DI MEZZI E PRODOTTI PER L'AGRICOLTURA

E' stata inaugurata ieri a Verona Fieragricola, la rassegna internazionale dei mezzi e dei prodotti per l’agricoltura e la zootecnia in programma fino a domenica 12 febbraio. Alla presenza di ministri esteri e di delegazioni da tutto il mondo si è parlato in particolare di commercio internazionale, mettendo anche l’accento sulle nuove opportunità offerte da un accordo in sede Wto. Presenti anche Oleksandr Baranivskyi, ministro dell’agricoltura ucraino, e Gheorghe Flutur, ministro dell’agricoltura rumeno, oltre che delegazioni istituzionali provenienti da Slovenia, Croazia, Slovacchia, Cina e operatori di molti Paesi del mondo, dall’Asia, all’Africa all’America Latina.
A focalizzare l’importanza dell’agricoltura a livello internazionale l’affermazione di Gianpaolo Dozzo, sottosegretario di Stato alle politiche agricole, che ha aperto la giornata inaugurale in rappresentanza del ministro Gianni Alemanno, trattenuto a Roma dalle battute finali in Parlamento per l’approvazione del maxi decreto agricolo: “Senza accordo sull’agricoltura non si fanno altri accordi”, riferendosi alle vicende del Wto. “Ci vogliono regole chiare, ma il Wto vuole solo la globalizzazione – ha proseguito Dozzo -, per questo l’Italia ha messo dei paletti ai limiti negoziali dell’Ue”.
I prodotti agricoli rappresentano circa il 9% del valore del commercio mondiale e l’incremento annuo degli scambi agricoli è stato del 16% nel 2003 e del 15% nel 2004, a dimostrazione di un dinamismo del settore e di un collegamento stretto al processo di sviluppo dell’economia globale. L’agricoltura è però crocevia di temi sociali ed economici delle differenti aree del mondo con i quali il commercio mondiale deve fare i conti.
Il convegno inaugurale di Fieragricola, dedicato proprio ai temi del Wto, ha permesso di evidenziare le posizioni negoziali dell’Europa e dell’Italia, degli Stati Uniti e dei Paesi emergenti, grazie alle relazioni di Giovanni Anania, dell’Università di Calabria, di Bruce Babcock, dell’Iowa University e direttore del Card (Center of agricultural and rural development) e di Alexander Sarris della Fao. Tutte le parti in causa hanno rivendicazioni e timori per un sistema di regole che vuole eliminare le barriere commerciali. Il Wto, però, è stato detto, crea anche nuove opportunità, che devono essere colte con una nuova gestione delle risorse rese disponibili dallo smantellamento del protezionismo.
Per questo Anania ha sostenuto che “l’accordo non toglierà competitività all’agricoltura italiana né sul mercato interno né su quello internazionale, perché più importanti saranno le decisioni comunitarie e nazionali”. Per Babcock negli Stati Uniti chi è favorevole a un accordo “spera di trarre vantaggi da regole certe che riducano i contenziosi grazie a una nuova clausola di pace”. Molte le aspettative dei Paesi in via di sviluppo, dato che l’agricoltura è l’unico settore dove la liberalizzazione dei mercati ha effetto sulle economie locali. “Questo round negoziale – ha detto Sarris – è per lo sviluppo, quindi è opportuno chiedersi se è meglio un accordo finale (previsto entro il 2006) con piccole ambizioni, o se darsi il tempo di fare qualcosa di meglio, che tenga conto delle necessità locali e che porti più vantaggi a tutti”.
“L’agricoltura italiana e quella europea sono in rapida evoluzione – ha detto Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere – anche per l’accelerazione impressa dalle politiche comunitarie, che pongono nuove sfide e offrono nuove opportunità. Fieragricola – ha proseguito – sostiene l’aggiornamento tecnologico e l’innovazione nell’impresa agricola, proponendo tutte le novità per un settore che continua a crescere”. Inoltre, grazie alle partnership con Ice, Unacoma e Unima, Fieragricola fa parte di un sistema integrato che promuove la produzione italiana di mezzi tecnici all’estero. “Ciò – ha concluso Castelletti – aiuta le imprese nazionali, specie quelle meccaniche, a penetrare nuovi mercati e la presenza di tante delegazioni e buyers stranieri a Fieragricola dimostra il ruolo trainante della nostra manifestazione”.

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