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A WineNews il maestro della cucina italiana moderna, Gualtiero Marchesi. Tra Expo (“voglio essere ottimista e dare il meglio”), futuro della ristorazione (“nessuno sa cosa potrà succedere”) ed una primizia da portare a tavola a Pasqua

Non Solo Vino
Il padre della cucina italiana moderna, Gualtiero Marchesi

Universalmente riconosciuto come maestro della cucina italiana moderna, Gualtiero Marchesi, padre nobile dei protagonisti della ristorazione del Belpaese degli ultimi anni, da Enrico Crippa a Paolo Lopriore, da Carlo Cracco a Pietro Leemann, da Davide Oldani ad Andrea Berton e Paola Budel, è ancora una voce da ascoltare con attenzione, sia tra i fornelli che quando offre una sua visione sulle tante dinamiche del settore. A WineNews, il “più grande cuoco italiano di tutti i tempi”, ha raccontato le sue aspettative per l’Expo di Milano, sempre più vicino: “io voglio essere ottimista e dare il meglio. Mi sento un facitore, lo vivrò come uno che fa, che non ha mai desiderato né desidera perdere tempo in chiacchiere. Quando si discute troppo - spiega Marchesi - ho sempre la sensazione che si trovino scuse per non fare. Ho scelto il grano come simbolo dell’Expo, pensando alla pasta e a quante forme di pasta esistono in Italia. I cuochi, quelli veri, sanno che il loro compito è di fare salute, di difendere il benessere dei propri clienti. È già moltissimo”.

Difficile invece, nonostante la grande esperienza, prevedere il futuro della grande cucina italiana, a livello di temi, tendenze e innovazione, perché, spiega lo chef, “non ho la palla di vetro e nessuno sa veramente cosa può succedere. Restiamo alla massima di Ippocrate che considerava il cibo come la prima medicina. Posso solo aggiungere che lo stile non cade mai in disuso”.

Tornando ai fornelli, quindi, il consiglio di Gualtiero Marchesi per Pasqua non è un piatto o menu, ma una primizia: “un uovo tolto a metà cottura e sbucciato da posare su un nido di barbe di fra’ condite con olio e sale. Il bianco che una volta rotto muta in un bel rosso”.

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