Niente, neanche la Pasqua, è immune dal Coronavirus. Eppure, in tavole ridotte al minimo nel numero dei commensali per via della quarantena, talvolta solitarie, con i parenti e gli amici fisicamente divisi, con le tavolate che vanno dai nonni ai nipoti che saranno un miraggio, mai come quest’anno, la tavola unirà, almeno con il pensiero. E ancora di più lo farà la cucina, dove mogli e mariti, genitori e figli, “mai come in questo tempo hanno ritrovato il senso di famiglia, del cucinare insieme, del condividere”. Parole di Gianfranco Vissani, maestro e decano della grande cucina italiana, che, a WineNews, tra pensieri e sapori, suggerisce ricette semplici, ma legate alla tradizione, al valore della semplicità e dello stare insieme, che tutti possono fare a casa, per celebrare al meglio, almeno nel piatto, questa stranissima Pasqua 2020.
E allora, racconta Vissani, “via con le alici sotto sale, pulite con acqua tiepida, fatte a filetti e messe sotto olio extravergine, con un po’ di erba cipollina o di cipollotto, che sono di stagione, o ancora le uova sode, immancabili, e i carciofi fritti dorati, con farina, uovo e olio bollente, una cosa meravigliosa. Oppure si possono fare sotto la brace, così come le patate, le cipolle, gli asparagi, profumati con mentuccia, aglio, sale e pepe. Piatti semplici, che danno sapore, che si possono preparare in famiglia, magari da accompagnare, insieme ad un calice di buon vino come un Sagrantino 25 Anni di Marco Caprai, per stare nella mia Umbria, a del capretto o dell’agnello, che ora si trovano facilmente, cotti in forno, bagnati con del lardo di maiale o con qualche pennellata di aceto balsamico, cotti in una griglia appoggiata su una placca da forno, in modo che scolino bene il grasso e facciano quella crosticina che fa sognare. Senza saltare una bella pasta, magari dei cappelletti, con la pasta fatta in casa tirata bella sottile, che ormai una macchinetta ce l’hanno tutti. Da farcire con formaggio, carne, besciamella, uova, parmigiano, una grattugiata di limone e un po’ di spinaci crudi. Una bellezza. E, magari con un bicchiere di Picolit di Ronchi di Cialla, per esempio, le uova di cioccolato trasformarle in una mousse, come dessert. Ma per godere a tavola basta anche una bella insalata, ora è tempo di cicoria, per esempio, con un po’ di frutta e della senape magari. Il massimo del godimento, della semplicità e della creatività. Noi italiani, in fondo, siamo creativi”.
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