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ACQUA DEL RUBINETTO? NO GRAZIE: OGGI L’ACQUA MINERALE E’ LA PRIMA VOCE DI SPESA (19,71 EURO AL MESE) DELLE FAMIGLIE ITALIANE PER LE BEVANDE (41,06 EURO), CHE PER IL VINO (-20% IL SUO CONSUMO IN 10 ANNI) SPENDONO INVECE 12 EURO: LO DICE LA COLDIRETTI

Non Solo Vino
Acqua: oggi la minerale è prima voce di spesa

Acqua del rubinetto? No grazie. Se un tempo a dare risposta negativa erano davvero in pochi, oggi, forse anche perché in alcuni casi l’acqua corrente non è più percepita come naturale, pura e pulita al 100% - a causa ad esempio dei numerosi trattamenti, come quelli a base di cloro - o forse soprattutto perché ormai è diventata un’abitudine, nonostante comporti maggiori sprechi (plastica in primis), fatto sta che con 19,71 euro al mese per famiglia, l’acquisto dell’acqua minerale è diventato la prima voce di spesa del bilancio familiare per le bevande, alle quali vengono destinati complessivamente 41,06 euro tra analcolici ed alcolici. A dirlo è la Coldiretti sulla base dei dati Istat, per la Giornata Mondiale dell’Acqua, il 22 marzo, che, in particolare, evidenzia l’avvenuto sorpasso dell’acqua in bottiglia, nei confronti del vino per il quale la spesa media familiare mensile è stimata pari a 12 euro.

E la spesa media delle famiglie per l’acquisto di acqua minerale, sottolinea la Coldiretti, varia lungo la Penisola da un massimo di 20,34 euro nel Nord ad un minimo di 18,75 nel Mezzogiorno. Parallelamente all’aumento della spesa per la minerale, negli ultimi 30 anni in Italia, sostiene la Coldiretti, si è praticamente dimezzato il consumo procapite di vino che è sceso a 40 litri a persona per un totale di 20 milioni di ettolitri. Il forte calo nelle quantità di vino acquistate dagli italiani, che ha avuto un’accelerazione negli ultimi 10 anni, in cui si è verificato un calo del 20%, è stato accompagnato, sottolinea la Coldiretti, da un atteggiamento piu’ responsabile di consumo.

Il vino, dunque, secondo la Coldiretti, è divenuto l’espressione di uno stile di vita “lento”, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi da contrapporre proprio all’assunzione sregolata di alcol. “Si tratta di un cambiamento che occorre riconoscere - conclude la Coldiretti - per evitare il rischio di dannose criminalizzazioni, mentre è necessario investire nella prevenzione promuovendo la conoscenza del vino con il suo legame con il territorio e la cultura, a partire proprio dalle giovani generazioni”.

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