Entro il 2030 cambierà radicalmente il modo di mangiare degli italiani, che manderanno in soffitta il modello canonico in voga dagli anni Cinquanta, composto da antipasto, primo, secondo con contorno e dessert, per far posto ad approcci contaminati dalle cucine straniere, che vedono prevalere il piatto unico o poche portate composte. Una tendenza che si nota già in alcune cucine di alto livello, le stesse che domani saliranno sul palco del Teatro Regio di Parma per la presentazione della Guida Michelin 2019, e che emerge anche da un sondaggio, presentato al “Food Marketing Mastery”, di scena a Bologna, e curato di RistoratoreTop, agenzia specializzata in marketing della ristorazione che ha radunato a Bologna 160 tra trattorie, osterie e ristoranti.
L’82% dei ristoratori, infatti, ha affermato che si sta già assistendo a questa inversione di tendenza e che, entro il 2030, dai menu e dalle abitudini degli italiani sparirà la suddivisione in portate che abbiamo conosciuto fino ad oggi, per comparire solamente in occasione delle feste comandate e di momenti conviviali e celebrativi come matrimoni e battesimi. Il momento più conviviale del pasto consumato al tavolo di un ristorante, secondo il 99% dei pareri, diventerà quello del dessert: nei prossimi 12 anni verrà dedicato al blocco “dolce-caffè-amaro” ampio spazio, non solo in termini temporali ma anche spaziali, con la creazione di aree dedicate nelle quali scegliere e consumare in tranquillità i dolci, i liquori e, soprattutto, il caffè. Questo verrà proposto in maniera sempre più variegata e approfondita, spaziando con le miscele, le lavorazioni e le tecniche estrattive.
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