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ADDIO PIZZA E CINEMA, BENTORNATA FATTORIA: CON LA CRISI PER I PICCINI TORNANO I DIVERTIMENTI DEL PASSATO, DA NUTRIRE I POLLI A MUNGERE LE MUCCHE, CON LE VISITE IN FATTORIA A +15% E 1 MILIONE DI BAMBINI PREVISTI PER LA PRIMAVERA 2013. COSÌ COLDIRETTI

Addio pizza e cinema, bentornata fattoria: con le difficoltà economiche anche per i più piccoli si tagliano feste, parchi divertimento, pizzeria e tornano i divertimenti semplici del passato come la visita in fattoria, per mungere una mucca, dar da mangiare ai polli o raccogliere frutti, che fa registrare un aumento del 15% con oltre 1 milione presenze previste nei soli tre mesi della primavera 2013. Così l’analisi Coldiretti presentata al debutto il 20 aprile ad Alba (Cuneo) del primo “AgriCircus” che sotto il tradizionale tendone unisce la creatività, l’impegno e la magia dell’arte circense con il lavoro di chi tutti i giorni coltiva e alleva gli animali per offrire ai bambini un’esperienza nuova a contatto con i prodotti della natura e gli animali della fattoria, accolti in un ambiente rispettoso ed ospitale del tutto simile a quello in cui vivono per davvero.
In controtendenza rispetto alla crisi che ha visto ridursi del 10% il numero di spettatori nei cinema nel 2012, crescono, sottolinea la Coldiretti, le aziende agricole trasformate in fattorie didattiche che hanno l’obiettivo non solo di far trascorrere ai bambini del buon tempo libero all’aperto a stretto contatto con la natura, ma anche di avvicinarli ad un mondo reale e concreto e sperimentare ed “assaporare” la vita in campagna. Sulla base del censimento effettuato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Ricerca ed Università sono già oltre 1.300 le aziende agricole della Coldiretti che svolgono attività di fattoria didattica sparse su tutto il territorio nazionale. Si tratta di una pedagogia viva dell’“imparare facendo” attraverso attività pratiche ed esperienze dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare che privilegia il contatto con il reale attraverso l’incontro con il mondo animale e vegetale.
Queste realtà si moltiplicano e si diversificano in forme curiose come il primo “AgriCircus” dove gli animali sono quelli delle fattorie con mucche e pecore al posto del leone, i “prestigiatori” sono dei veri agricoltori e i clown sono maestri che insegnano giocando. L’elemento comune è però sempre, continua Coldiretti, il forte legame con il territorio, gli animali che vi si allevano, le piante che si coltivano ed i prodotti tipici che vi si ottengono. Laboratori del gusto, orti didattici, gare di mungitura, rodei da cowboy e gare di cucina sono alcuni esempi delle attività svolte. La formazione sul campo consente anche di imparare in maniera divertente il rispetto dell’ambiente attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi e l’alternanza delle stagioni.
Il successo delle fattorie didattiche, sottolinea Coldiretti, è spinto dal rapporto stretto che si è instaurato con le autorità scolastiche che sempre più spesso le scelgono anche come destinazione delle gite organizzate, soprattutto nelle scuole primarie, spinte dai costi contenuti, dall’elevato valore educativo e dalla pluralità di mete disponibili senza dover percorrere grandi distanze, in un Paese come l’Italia dalla forte tradizione agricola. Si tratta, conclude Coldiretti, dell’unica tendenza positiva in un anno in cui neanche uno studente su tre parteciperà alle gite scolastiche che iniziano con l’arrivo della bella stagione a causa delle difficoltà economiche delle famiglie e della riduzione dei fondi per la scuola.

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