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Adnkronos

Vino: Winenews, segnali di ripresa export, valori a -0,7% nei primi 8 mesi 2023, volumi a +0,8% ... Il trend negativo sul 2022 si fa meno marcato. Bene i grandi mercati d’Europa, male il Nord America e l’Asia… Dai mercati dal mondo arrivano flebili segnali di recupero per l’export del vino italiano: secondo i dati sui primi 8 mesi 2023, aggiornati oggi dall’Istat, i valori restano in negativo sul 2022, ma solo del -0,7% (sul -1,2% nei 7 mesi), 5 miliardi di euro, mentre in volume si torna addirittura in positivo, seppur di un modesto +0,8%, rispetto al -1,2% del dato aggiornato a luglio, per 14 milioni di ettolitri. Il tutto in una situazione complessa, dunque, dove continua a pesare il quadro macroeconomico e le tensioni internazionali (nonostante le quali la Russia continua a crescere a doppia cifra, ndr), con i risultati migliori che arrivano dai mercati della vicina Europa, mentre continuano a segnare “profondo rosso” tanto il Nord America, dove gli Usa, in particolare, stanno ancora smaltendo le notevoli scorte accumulate nel 2022, ma dove va male anche il Canada, più o meno per le stesse dinamiche, che l’Asia. I dati Istat sono stati analizzati dal sito WineNews.it. Guardando ai singoli mercati, e partendo da quelli più prossimi, cresce bene la Germania, a +4,5%, per 763,5 milioni di euro, così come il Regno Unito, a +3,9%, per 522,1 milioni di euro. E se tiene il passo la Svizzera, a +2,1% per 266,3 milioni di euro, corre la Francia, che fa +20%, per 212,7 milioni di euro. Giù, invece, i Paesi Bassi, a -4,2%, per 147,4 milioni di euro, mentre cresce il vicino Belgio, a 151,5 milioni di euro, a +3,9%. Perde qualcosa, invece, l’Austria, che si ferma a 84,7 milioni di euro, con un -4,8%. Guardando a Scandinavia e dintorni, invece, cresce la Danimarca, a 103,8 milioni di euro, a +11%, così come la Norvegia, a 72,8 milioni di euro, a +8,9%, mentre perde qualcosa la Svezia, a 132,6 milioni di euro (-1,4%). Continua a stupire, invece, la Russia, che, nonostante la guerra in corso con l’Ucraina, fa addirittura +27,8%, a 90,6 milioni di euro. Le note più dolenti continuano arrivare dai Paesi fuori dall’Europa. Gli Usa, che restano comunque mercato n. 1 del vino italiano, mantengono il loro trend in calo intorno al -8,1%, per 1,1 miliardi di dollari, e fa ancora peggio Canada, che si ferma a 245,7 milioni di euro, a -17,9%. Continua a perdere la Cina, sempre più “piccolo mercato” in valore, a 63,8 milioni di euro, a -7,9%, crolla la Corea del Sud, a -35%, per 34,2 milioni di euro, e perde anche il Giappone, che con i suoi 126,2 milioni di euro si conferma riferimento del vino italiano in Asia, ma segna comunque un -8,1%. Lievemente in crescita, invece, Hong Kong, a +2,6%, ma per valori piccolissimi, pari a 17,6 milioni di euro. Il quadro complessivo, dunque, resta sostanzialmente negativo, ma qualche piccolo segnale di riscossa c’è. E chissà che, magari, con un insperato colpo di coda negli ultimi 4 mesi 2023 che, grazie alle festività natalizie, valgono storicamente più di un terzo del bilancio complessivo delle esportazioni, l’Italia del vino, alla fine, non possa salutare ancora un anno di crescita, dopo una partenza decisamente in salita.

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