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Vino: addio all’enologo-manager Ezio Rivella, Mister Brunello … Un pioniere, dal Piemonte delle origini all’epopea di Banfi di Montalcino, primo italiano alla guida degli enologi mondiali e che ha portato i nostri migliori vini nel mondo… Addio a Mister Brunello, al Cavaliere del Lavoro Ezio Rivella, il primo enologo-manager del vino italiano, una figura nata proprio con lui e grazie alla sua grande visione imprenditoriale, universalmente riconosciuto come uno dei padri dell'enologia moderna. Rivella, morto a Roma questa notte all’età di 90 anni, come ha annunciato il sito WineNews, ha contribuito in maniera determinante al successo del Brunello di Montalcino in Italia e nel mondo. Fondatore con la famiglia italo-americana Mariani dell’azienda Castello Banfi, Rivella ha lavorato con dedizione alla crescita qualitativa e identitaria del brand Brunello rivestendo anche la carica di presidente del Consorzio dei produttori dal 2010 al 2012. Rivella è stato a lungo presidente dell’Associazione Enotecnici Italiani e primo italiano alla guida dell’Associazione Mondiale degli Enologi, fondatore del Centro Studi Enologici, e tra gli anni Novanta del secolo scorso e i primi anni Duemila, presidente del Comitato Nazionale Vini Doc del Ministero dell’Agricoltura, vicepresidente dell’Office International de la Vigne e du Vin di Parigi e alla guida dell’Unione Vini-Confederazione Italiana della Vite e del Vino. Nato a Castagnole Lanze (Asti) il 30 marzo 1933, Cavaliere del Lavoro dal 2 giugno 1985 per l'impegno messo nell’attività di Castello Banfi, azienda diventata leader mondiale del Brunello di Montalcino, la vita di Rivella per il vino, ne fa fin da subito uno degli enologi più famosi d’Italia, che, dal Piemonte delle origini, lo vede iniziare la sua attività come direttore tecnico e commerciale di cantine sociali, e poi costituire in tempi non sospetti una società di engineering e consulenza enologica. Rivella è stato poi protagonista assoluto dell'epopea di Banfi, con la famiglia italo-americana Mariani, uno degli investimenti più grandi di tutti i tempi della storia del vino mondiale, che, a partire dagli anni Settanta del Novecento, ha portato alla creazione dal niente di una delle aziende leader del vino italiano e del Brunello di Montalcino, che ha portato le nostre etichette nei mercati di tutto il mondo e posto le basi per la loro fortuna. “E dopo il quale nulla è stato più come prima, anzi, come amava definirlo lo stesso Rivella, è nato il “nuovo” mondo del vino”, scrive WineNews. Ezio Rivella ha iniziato la sua attività come direttore tecnico e commerciale di cantine sociali. Dopo essersi specializzato nello studio di nuove tecnologie per la lavorazione di vini, ha costituito una società di engineering e consulenza enologica. è stato vicepresidente della Villa Banfi Cellars Spa e consigliere delegato e direttore generale della Villa Banfi Spa. Ha prodotto e commercializzato spumanti e vini di qualità e ha realizzato a Montalcino (Siena) un’azienda considerata il più importante polo produttivo di vini di pregio, con 150 dipendenti e una capacità di produzione annua di 22 milioni di bottiglie. Rivella ha poi fondato il Centro studi enologici ed è stato presidente dell’Associazione enotecnici Italiani. Ha lasciato la Banfi nel 2001. Ha continua la sua attività nelle aziende di proprietà in Toscana. Per nove anni presidente dell’Associazione mondiale degli enologi, dal 1993 al 1998 è stato presidente del Comitato nazionale vini Doc presso il ministero delle Politiche agricole e forestali. Nel 1998 venne eletto vicepresidente dell'Office international de la vigne et du vin di Parigi e nel 2001 presidente della Confederazione italiana della vite e del vino-Unione Italiana Vini. Il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci, così ha ricordato Ezio Rivella: “è stato una delle figure che più ha contribuito al successo del Brunello di Montalcino in Italia e nel mondo. Fondatore con la famiglia italoamericana Mariani di Castello Banfi e tra i primi a ricoprire nel settore la figura di enologo-manager, Rivella ha lavorato con dedizione alla crescita qualitativa e identitaria del brand Brunello rivestendo anche la carica di presidente del Consorzio dal 2010 al 2012. Lo ricordiamo con affetto e gratitudine. A Rivella va il merito di aver portato il Brunello di Montalcino fuori dai confini nazionali aprendo le porte del mercato statunitense e rendendolo un vino conosciuto e affermato a livello mondiale, contribuendo così anche al suo successo commerciale”.

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