Vino: Le Grands Chais de France compra Franz Wilhelm Langguth Erben … Il colosso di Francia, guidato da Famille Helfrich, ha trovato un accordo per acquisire il 100% di uno dei più grandi produttori di vino di Germania… Grandi manovre in vigna tra Francia e Germania: Le Grands Chais de France, uno dei più grandi gruppi vinicoli francesi, che fa capo alla Famille Helfrich, con un fatturato di 1,3 miliardi di euro nel 2022, primo esportatore francese (l’80% del fatturato è realizzato in 178 Paesi) e quinto al mondo (con marchi come Calvet, Grand Sud e JP Chenet), ha raggiunto un accordo per l’acquisizione del 100% di Franz Wilhelm Langguth Erben, uno dei più grandi nomi del vino (e degli spirits) di Germania, fondato nel 1798 nella Mosella, con marchi come Erben, Medinet e Blue Nun, ma non solo. “Con la presente desideriamo informarvi che Zimmermann-Graeff & Müller GmbH - filiale interamente controllata da Les Grands Chais de France sas - ha stipulato un accordo con gli attuali proprietari di Franz Wilhelm Langguth Erben GmbH & Co. KG, con sede a Traben-Trarbach, e le sue filiali, per l’acquisizione del 100% delle azioni della società. La transazione prevista è già stata notificata alle Autorità competenti (compreso l’Ufficio Federale per i Cartelli in Germania). In base all’approvazione delle Autorità di regolamentazione, intendiamo completare l’acquisizione il 30 aprile 2024: vi chiediamo di comprendere che non possiamo fornire ulteriori informazioni fino a questa data. Desideriamo ringraziare la famiglia Langguth per la sua costruttiva collaborazione durante le trattative”, spiega una nota ufficiale, inviata a WineNews, firmata da Joseph Helfrich e Matthias Schwunk, entrambi Managing Director Zimmermann-Graeff & Müller. Un ennesimo step importante nella crescita del gruppo guidato da Famille Helfrich, che punta ad acquisire anche la Franz Wilhelm Langguth Erben, che forte di 230 anni di storia e del lavoro di 7 generazioni, oggi commercializza oltre 65 milioni di bottiglie in 90 Paesi del mondo. E che arricchirebbe ulteriormente il giù fortissimo portafoglio de Les Grands Chais de France, che oggi conta 74 aziende di proprietà, di cui 71 in Francia, in tutti i territori più importanti, dall’Alsazia (con nomi come Maison Arthur Metz) a Bordeaux (con Calvet, Clos Beauregard, Lestage Simon, Château Cantin, Crus et Domaines de France, tra gli altri) dalla Borgogna (con firme come Chartron et Trébuchet, Maison François Martenot e Moillard) dalla Jura (Maison de Vigneron) alla Languedoc - Roussillon (Domaine de la Baume, Domaine de Tholomiès, Chateâu Seguala, Maison Salasar e Chateâu de la Boutignagne), dalla Provenza (Chateâu de la Galinière, Chateâu Terrebonne, Chateâu de Gigery e Chateâu de la Rouvière) al Rodano (Chateâu de la Tuilerie, Clos des Miran e Domaine de Mongillon) alla Valle della Loira (Lacheteau, Sauvion e Chateau du Cléray), per nominarne alcune. E gruppo sempre più attivo anche in Italia. Nel 2023, il giro d’affari in Italia di Famille Helfrich, infatti, ha superato i 7,8 milioni di euro (+17,82% sul 2022), per oltre 1,3 milioni di bottiglie vendute nel 2023 con un + 7,83% sull’anno precedente. “La tendenza verso una crescente attenzione alla sostenibilità ha sicuramente aiutato la crescita delle vendite dei vini delle proprietà nel mercato italiano - spiega Romina Romano, country manager Italia Famille Helfrich - e la famiglia Helfrich è molto attenta all’approccio green, tutte le nostre cantine sono certificate Hve e in gran parte anche biologiche. Le 71 proprietà nelle aree più vocate della Francia e le recenti acquisizioni di Cile e Sudafrica ci consentono di proporre ai nostri clienti una gamma sempre più completa con la facilità commerciale e amministrativa di avere un unico fornitore e quindi un unico interlocutore. Oggi siamo forse il gruppo più forte sul mercato mondiale, presente in ben 178 Paesi”. A trainare verso l’alto i consumi è anche il crescente interesse per i Crémant, ma anche per aree meno conosciute come la Loira. “Tutti i crémant di qualsiasi regione francese, dall’Alsazia alla Borgogna, sono in forte crescita - spiega Romina Romano - l’Italia si conferma uno dei Paesi che ama di più la bollicina metodo classico e questo è per me una grande fortuna essendo Les Grands Chais de France il primo produttore di metodo classico francese al di fuori della Champagne”. E se Borgogna e Bordeaux continuano a far sognare i wine lover italiani, è in ascesa - seppur con un trend stagionale - anche la Provenza, “con i suoi rosé eleganti e leggeri comincia a prendere piede in Italia, i vini rosé riscuotono successo per il basso indice alcolico e la loro bevuta facile e fresca soprattutto durante i periodi caldi, dalla primavera all’estate”.
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