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Enologia: calcolo emissioni gas serra per le aziende vitivinicole introdotto dallo studio agronomico lombardo “Sata” Roma, 3 dicembre … Ogni comparto produttivo è ormai orientato verso una riduzione delle emissioni di gas a effetto serra a tutela dell’ambiente. Una nuova sensibilità aziendale che è molto più di una tendenza ma, piuttosto, un vero e proprio cambiamento di paradigma. Lo studio agronomico lombardo “Sata”, primo in Italia, ha varato un progetto ad hoc per le aziende vitivinicole, proprio per monitorare il processo produttivo dalla vigna alla bottiglia (ma anche la fase di commercializzazione) e migliorare l’efficienza ambientale della filiera aziendale. Quando si produce qualcosa consumiamo un pezzetto di Pianeta, sia sottraendo risorse, acqua, petrolio, etc, sia perchè restituiamo scarti alla terra, primi fra tutti gas ad effetto serra. Il progetto “Sata” monitora tutti gli input necessari alla produzione di un vino, dal vigneto ai fertilizzanti, dal consumo di carburante per i trattori, all’acqua dall’elettricità, alle sostanze chimiche per uso enologico dall’acciaio dei macchinari, alla carta per le etichette, dal vetro, ai tappi, dal lavoro umano ai singoli processi lavorativi, fino alle risorse consumate per immettere il vino sul mercato e “calcola” il loro impatto sull’ambiente. “Il progetto ha come scopo la rilevazione degli effetti di qualsiasi operazione vitivinicola dal punto di vista del suo impatto ambientale - spiega Leonardo Valenti, Professore di viticoltura dell’Università di Milano e autore del progetto, al giornale on lineWinenews.it - In pratica, monitorando le emissioni di ogni operazione, costruiamo un processo di ottimizzazione complessivo, in grado di produrre un vino che, progressivamente nel tempo, abbia un sempre minore impatto sull’ambiente. Per adesso, abbiamo cominciato a lavorare in questa direzione con le aziende Caprai e Berlucchi e contiamo - conclude Valenti - di raggiungere i primi risultati concreti fra circa un anno”.

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