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Enologia: LoCascio, crollo consumi e ordini vini italiani in Usa ... Penalizzati Brunello e vini toscani, reggono Prosecco e Pinot Grigio... I consumi e gli ordini di vini made in Italy sono crollati in America. A testimoniare l’andamento prettamente negativo dell’export enologico è Leonardo LoCascio, presidente di Winebow, uno degli importatori di vini di produttori italiani più importanti in un’intervista a Winenews, il portale on line degli enoappassionati. Secondo LoCascio nell’attuale congiuntura si sommano ’’due fattori entrambi negativi e che i produttori italiani sembra non abbiamo compreso: il 2008 contiene due anni in uno. Fino a settembre è stato un anno ‘normalmente’ difficile: un pò di recessione, problemi legati al super-euro, esuberanza d’offerta, concorrenza dal Cile e dall’Argentina. Ma ad ottobre c’è stato un vero e proprio cambio di passo ed i consumi sono letteralmente crollati e con loro i riordini degli operator”. Ad inizio 2008, produttori ed importatori si sono trovati di fronte ad un dollaro che ha velocemente “raggiunto 1,50 con picchi di 1,60 contro l’euro. Nessun operatore italiano o europeo è stato - spiega LoCascio - in grado di resistere ed i prezzi sono aumentati sensibilmente provocando una rapida caduta della domanda”. Una caduta di domanda che “con l’eccezione del Pinot Grigio e del Prosecco che hanno retto, falsando però le statistiche con i loro numeri - continua LoCascio - il calo medio per gli altri vini è stato almeno del 15% con punte ben più elevate per alcune denominazioni. Per esempio, abbiamo visto i vini toscani molto penalizzati, specialmente il Brunello di Montalcino”.
Un inizio 2008 difficile, dunque, ma che poi ha cominciato a migliorare quando “il dollaro ha recuperato un po’ ed i prezzi sono scesi - spiega il presidente di Winebow - pur restando molte scorte pagate col dollaro basso da piazzare”. Un recupero possibile anche se “riprendere posizioni - sottolinea LoCascio - non è mai una cosa semplice”. Ma ad ottobre è arrivata la crisi, quella vera. “Qui è successo il finimondo con il crac dei mercati finanziari e la contrazione del credito bancario - racconta Locascio - sono fallite tante grandi banche ed istituzioni finanziarie e per settimane le prime pagine dei giornali raccontavano scenari apocalittici. Il risultato è stato un crollo dei consumi senza precedenti, e per di più all’inizio della stagione natalizia”. In questa situazione “le enoteche riportano cali di vendita del 20-30% e sono preoccupate di generare abbastanza liquidità per coprire l’affitto e gli altri costi fissi - spiega LoCascio - parecchi ristoranti hanno chiuso o stanno per farlo. Per esempio a New York è saltato ‘Fiamma’, dove appena un anno fa bisognava prenotare con settimane d’anticipo”. Di fronte a questo scenario, tuttavia, il presidente di Winebow ribadisce il suo ottimismo “a medio/lungo termine, perchè i fondamentali continuano ad essere positivi. Il vino in America sta sempre più diventando un’abitudine giornaliera ed i consumi pro-capite continuano a salire. Il made in Italy continua a ‘tirare’ - prosegue LoCascio - a partire dalla sua cucina per arrivare, naturalmente, al vino. Ma quest’anno è e sarà difficilissimo saranno fondamentali i rapporti consolidati fra produttore ed importatore basati sulla fiducia reciproca, i soli, che, alla fine, permettono di affrontare la situazione contingente con serenità e con una visione di lungo termine”.

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