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Vino: sondaggio Winenews, la riforma della 164 raccoglie consensi tra addetti ai lavori ... Parere positivo unanime sulla nuova 164 da parte delle più importanti organizzazioni di categoria del mondo del vino (Federvini, Federdoc, Uiv, Assoenologi). Siamo infatti alle battute finali dell’iter di riforma della legge 164/92, il testo legislativo che ha “governato” il mondo del vino italiano per diciotto anni. Ottenuto il via libera dalla Commissione Agricoltura di Camera e Senato, la legge arriverà presto in Consiglio dei ministri e successivamente al Quirinale per la firma del Capo dello Stato. Una legge attesa e d’importanza strategica rilevante che dopo la sua imminente entrata in vigore, prevista dal Ministero intorno alla metà di aprile, all’incirca in concomitanza con Vinitaly (Verona, 8-12 aprile), sarà completamente operativa con la successiva emanazione dei decreti attuativi. Per Lamberto Gancia, presidente di Federvini “il vaglio delle Commissioni di Camera e Senato, ha prodotto delle osservazioni sulle quali, auspichiamo, che il Ministero faccia le sue riflessioni e tenga nel dovuto conto per affinare il testo definitivo della legge. Sostanzialmente, si tratta da un lato di rilevi tecnico-formali, una sorta di “correzione dei refusi” e dall’altro di questioni più corpose come una maggiore chiarezza sul rapporto marchi-denominazioni, una valutazione più generale sulle sanzioni, soprattutto sul tema delle diffide in presenza di errori formali e una maggiore precisazione dei ruoli e delle funzioni dei Consorzi”. “Il giudizio globale sulla legge è positivo - conclude Gancia - ma proprio perché si tratta di un testo legislativo di grande importanza, che arriva per di più in un momento di particolare criticità come quello attuale, pensiamo che non debba tralasciare i dettagli, magari soltanto per rispettare i termini temporali della sua approvazione definitiva”.

Per Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc “la bozza di legge esaminata dalle Commissioni di Camera e Senato è sostanzialmente un buon lavoro, che ha tenuto conto delle importanti esperienze pregresse dei Consorzi. Il loro cambio di ruolo e di funzioni, dettato da Bruxelles, non ci è piaciuto molto, ma la risposta fornita dalla nostra associazione con Valore Italia è stata adeguata ed importante. Il nuovo ruolo dei Consorzi - conclude Curbastro - non sarà certamente di minore rilevanza, basti pensare al peso che i Consorzi avranno in tema di promozione, evitando prima di tutto inutili dispersioni di risorse e polverizzazioni di iniziative”. Anche Giuseppe Liberatore direttore del Consorzio Chianti Classico è d’accordo, “la bozza della nuova legge 164 è un buon testo per l’intero comparto. Chiarisce molti ruoli e molte funzioni, sburocratizza in maniera notevole le procedure a carico delle aziende, segnando un ottimo inizio per continuare su questa strada”. “Si cerca di affrettare i tempi per l’approvazione di una legge che, a grandi linee è positiva - commenta Andrea Sartori, presidente dell’Unione Italiana Vini - raccomandiamo però che il testo legislativo sia flessibile, in sintonia con i continui mutamenti degli scenari di mercato e non come quello della vecchia 164 che è restato in vigore per 18 anni nella sua forma originaria. Un parere più esaustivo andrà poi formulato - sottolinea Sartori - al momento dell’uscita dei decreti attuativi”.

“La nuova 164 così com’è formulata è positiva sia sul piano formale che di contenuto - dichiara Giuseppe Martelli direttore generale dell’Associazione enologi, enotecnici italiani (Assoenologi) e a capo anche del Comitato Nazionale Vini del Ministero - Una buona legge che pratica una notevole sburocratizzazione, con l’eliminazione degli albi dei vigneti, degli elenchi delle vigne e degli albi degli imbottigliatori, permettendo alle aziende di fornire una sola dichiarazione, eliminando al contempo la notificazione dell’atto ad un numero eccessivo di enti. Anche dal punto di vista generale si tratta di una buona legge in grado di fornire maggiore chiarezza sui controlli e le sanzioni. L’impianto complessivo va bene così, anche se - conclude Martelli - molta materia sarà demandata ai decreti attuativi che arriveranno successivamente”.

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