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Vino: nuova classificazione dei grand cru d’Italia 2015. Tra molte conferme e alcune new entry secondo Gelardini & Romani
Wine Auction ... Arriva la nuova classificazione dei
Grand Cru d’Italia 2015 by Gelardini & Romani Wine Auction,anticipata
a WineNews, tra molte conferme e alcune new entry. Come Barolo di
Giusepe Rinaldi, Chianti Classico Il Poggio Riserva del Castello di
Monsanto, Amarone di Allegrini e Terra di Lavoro Galardi. Sono trascorsi 6 anni dalla prima pubblicazione della Classificazione
dei Grand Cru d’Italia, l’unica classificazione ragionata del vino
italiano per collezionisti ed investitori, e tanto le aggiudicazioni
d’asta quanto l’andamento del mercato confermano la bontà e la
correttezza della metodologia su cui è basata questa speciale
Classificazione, in funzione dell’individuazione delle etichette
italiane più ricercate ed apprezzate per il loro valore
collezionistico, e la loro capacità di rivalutazione nel tempo
(www.grwineauction.com). L’aggiornamento 2015 mette in evidenza: 1) una situazione pressoché
invariata, sul 2013, nella prima fascia (otre 300 euro) dove convivono
stabilmente dalla prima redazione della Classificazione (2009) il
Brunello Riserva di Biondi Santi, il Barolo Monfortino Riserva di
Giacomo Conterno ed il Masseto; da segnalare che fra questi,
nell’ultimo periodo (2013/2015), la migliore performance è stata
registrata dal Monfortino che ha fatto segnare un +7%; 2) un vero e
proprio “terremoto” nella seconda fascia (fra 200 e 300 euro) da cui
è uscito il Redigaffi di Tua Rita ed entrano, scalando dalla terza
fascia, il Barbaresco Riserva di Bruno Giacosa, che fa registrare
anche il record di rivalutazione dell’intera classificazione con un
+31%, e il Brunello di Montalcino Case Basse di Soldera, con un +19%. E inoltre: 3) unica novità della terza fascia (fra 150 e
200 euro) l’ascesa dello Sperss di Gaja, precedentemente in quarta
fascia, grazie ad un +6%; 4) complessivamente stabile la quarta
fascia, che se da una parte vede l’uscita del Barolo Brunate di
Roberto Voerzio, dall’atra vede l’ingresso del Fiorano di Boncompagni
Ludovisi. Da segnalare la migliore performance fatta registrare
all’interno di questa fascia dal Barolo Cannubi Boschis di Sandrone
+15%. E infine: 5) la quinta fascia (fra 50 e 100 euro) è quella che fa
registrare il maggior numero di variazioni, con l’uscita di 3 vini (il
Brunello Madonna del Piano Riserva di Valdicava, L’Apparita del
Castello di Ama, Saffredi de Le Pupille) e l’ingresso di 4 nuove
etichette: il Barolo di Giusepe Rinaldi, il Chianti Classico Il Poggio
Riserva del Castello di Monsanto, l’Amarone di Allegrini e il Terra di
Lavoro di Galardi. Le variazioni intercorse dal 2013 al 2015 consolidano le posizioni
nelle fasce più alte (prima, seconda, terza) della Classificazione; si
conferma l’allargamento territoriale nelle preferenze del mercato, con
l’ingresso in quinta fascia di 3 nuovi territori/denominazioni che non
avevano ancora trovato posto nella classificazione prima d’ora: il
Chianti Classico, la Campania ed il Lazio; nell’avvicendamento fra le
etichette che sono entrate e quelle che sono uscite dalla
Classificazione le discriminanti principali sembrano essere la storia,
quindi l’unicità che un’etichetta può vantare, e il maggiore o minore
legame con la tradizione. Le etichette che sono uscite (Il Redigaffi di Tua Rita,
il Brunello Madonna del Piano Riserva di Valdicava, L’Apparita del
Castello di Ama, Saffredi de Le Pupille ed il Barolo Brunate di
Roberto Voerzio), infatti, sembrano avere come minimo comune
denominatore una certa filosofia produttiva “modernista”, mentre fra
le etichette rappresentative di territori/denominazioni che hanno
fatto il loro primo ingresso nella Classificazione (il Barolo di
Giusepe Rinaldi, il Chianti Classico Il Poggio Riserva del Castello di
Monsanto, il Terra di Lavoro Galardi) il minimo comune denominatore
sembra essere l’identificazione con una filosofia produttiva
“tradizionale” e con un legame centrale con la storia dei rispettivi
territori. Il metodo di classificazione di Gelardini & Romani Wine Auction - La
classificazione riguarda le 30 etichette di vino italiane più
ricercate ed apprezzate da collezionisti ed investitori di tutto il
mondo, classificate in base ai maggiori livelli di prezzo ed alla
minore percentuale di lotti invenduti, registrati dalla Gelardini &
Romani Wine Auction. Il metodo di Classificazione dei Grand Cru d’Italia della Gelardini &
Romani Wine Auction si modella a partire dal livello di prezzo dei
vini riscontrabile sui mercati secondari. È il prezzo a determinare
quali siano le etichette che realmente riscuotono il maggior interesse
da parte del pubblico. La classificazione viene aggiornata ogni 2 anni e
laddove un’etichetta classificata Grand Cru abbia registrato, nel
corso delle aste svolte dalla Gelardini & Romani Wine Auction, una
riduzione del suo valore medio superiore al 3% o una percentuale di
lotti invenduti superiore al 10% nel corso di 2 aggiornamenti
consecutivi (attualmente 2013 e 2015) l’etichetta viene
automaticamente esclusa dalla Classificazione. All’esclusione di un’etichetta dalla classificazione consegue
l’ingresso automatico di un’altra etichetta i cui risultati d’asta
soddisfino i requisiti minimi di valore intrinseco (aggiudicazione
media superiore ai 50 euro), incremento di valore e stabilità delle
aggiudicazioni (variazioni superiori al 3%) ed una quota di invenduti
inferiore al 5%.

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