Mangiano soprattutto a casa (79% colazione, 95% pranzo, 93% cena), aiutano in cucina (65%) e a volte preparano i piatti in tavola da soli (28%) ma, se devono proprio rinunciare al pasto casalingo per stare fuori con gli amici, scelgono senza esitazione un menù iper-tradizionalista con in testa la pasta, mentre bocciano senza appello il gusto etnico: emerge dall’indagine svolta da Coldiretti e Inran su quasi 3.000 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 19 anni che hanno partecipato al progetto “Educazione alla Campagna Amica”.
Secondo la ricerca, tra i teen ager, due femmine su tre (70%) partecipano alla preparazione del pasti in famiglia che coinvolge sorprendentemente oltre la metà dei maschi (56%), mentre nessun differenza di sesso traspare nella comune abitudine a consumare colazione, pranzo e cena essenzialmente tra le mura domestiche piuttosto che nei fast food, pub o in casa di amici. E, nelle occasioni in cui si mangia fuori, i cibi scelti più frequentemente dalle nuove generazioni sono sorprendentemente quelli tipici della cultura alimentare nazionale come primi piatti, secondi, frutta, formaggi, piatti tradizionali, verdura, dolci e pizza che sono consumati una o più volte la settimana. Meno gettonate sono, invece, le patate fritte e gli snack salati consumati da uno a tre volte al mese e i cibi etnici che sulle tavole dei giovani fuori casa trovano posto meno di una volta al mese.
“Un risultato che - sostiene il presidente della Coldiretti, Paolo Bedoni - ci incoraggia nell’impegno a far conoscere ai giovani il percorso degli alimenti dal campo alla tavola ed aiutarli così a compiere scelte di acquisto consapevoli”.
Dall’'indagine emerge poi, come i ragazzi boccino i piatti pronti e sbrigativi e giudichino out il consumo frettoloso davanti al computer o ai libri. Otto teen ager su dieci manifestano, inoltre, una vera passione per i piatti tradizionali o della nonna senza una sostanziale differenza tra maschi e femmine, età, tipo di scuola frequentata e grandezza del comune di residenza. Alla “moda” sono giudicati anche l’interesse per la provenienza e la marca dei cibi acquistati, il consumare i piatti tipici dei luoghi in cui si va in vacanza, l'attenzione alla propria dieta alimentare, al biologico e all’agriturismo.
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