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Natale: eno-appassionati sognano viaggio in Borgogna o vigna ... Da veri e propri “sogni nel cassetto”, come ricevere una vigna tutta per sé, o un viaggio nei territori cult del mondo del vino, primo fra tutti la Borgogna, magari con una guida d’eccezione per assaporare appieno i sapori, i profumi e la storia delle proprie etichette preferite, ad una più tradizionale bottiglia del cuore, ma da collezione o di un “vino-mito”, italiano e non solo, fino agli eno-accessori capaci di rendere unico il rito di degustare il nettare di Bacco: con il Natale alle porte, ecco i “doni enoici” dei desideri, tra quelli più curiosi ed a volte irraggiungibili, che i wine lovers scriverebbero nella propria lettera a Babbo Natale da trovare e scartare sotto l’albero, secondo un sondaggio di Winenews, uno dei siti più cliccati dagli amanti del buon bere, e Vinitaly, appuntamento enologico di livello internazionale, a cui hanno risposto 1.054 “enonauti”, ovvero appassionati già fidelizzati al mondo del vino e del web. Quale momento migliore se non quello del Natale, per esprimere almeno un desiderio, per sognare un po’, in un periodo di feste che si prospetta all’insegna dell’austerity, il regalo perfetto da trovare sotto l’albero. E se il dono dei sogni ha a che fare con il mondo del vino, tradizione a parte, la fantasia dei wine lovers non ha limiti: c’è chi chiederebbe a Babbo Natale una vigna o un pezzetto di terra per poter piantare i filari e iniziare a fare il proprio vino, un regalo “irrealizzabile”, dicono alcuni “enonauti”, curioso, ma che sottolinea quanto la passione per il nettare di Bacco sia forte, tanto da spingere gli amanti del buon bere a volerne fare uno con le proprie mani. E poi c’è il viaggio eno-turistico, perché se è vero che gli eno-appassionati sono sempre pronti a partire alla volta dei terroir enoici, ci sono mete dei desideri non proprio dietro l’angolo, con le fantasie dei wine-lovers che si spingono oltreconfine, nel cuore della Francia del vino, in Borgogna, il massimo per gli “enonauti”, che vorrebbero visitare il regno del Pinot Noir, da Vosne-Romanée a Chambertin. Ma fra le destinazioni più ambite c’è anche l’Italia e chi ha espresso il desiderio di un soggiorno enoico e, perché no, anche gastronomico nel Belpaese, fra le mete, indica la Toscana (Chianti Classico e Montalcino), il Veneto (Valpolicella), la Sicilia (Etna) e il Piemonte (Langhe). Ma ci sono anche “enonauti” più tradizionalisti che sotto l’albero dei propri desideri vorrebbero trovare un grande vino, con la bottiglia del cuore in testa fra i “doni enoici” preferiti, prime fra tutte le etichette italiane delle denominazioni più importanti: dal Barolo all’Amarone della Valpolicella, dal Barbaresco al Brunello di Montalcino fino ai Supertuscan. Al top? Si va da griffe come Giacomo Conterno con il suo “vino-mito”, il Barolo Monfortino Riserva 1996, alla Tenuta dell’Ornellaia con il Masseto 2001, vero e proprio must, passando per le storiche Marchesi Antinori con il Solaia 1997, e la Tenuta Greppo Biondi Santi con il suo Brunello di Montalcino Riserva 1955. Da oltreconfine, tra i vini dei desideri che i wine-lovers vorrebbero ricevere per Natale, spiccano Chateau Petrus 1995 e Domaine de la Romanée Conti con il suo La Tache 2005, ma anche le immancabili bollicine, e in particolare quelle più rinomate della Champagne come il Cristal (Matusalem 2002), il Dom Pérignon (Brut Oenothéque 1996) o il Selosse. E poi ci sono gli eno-accessori, con i desideri degli amanti del buon bere che ricadono sui più cult, come un cavatappi particolare e sfizioso per rendere perfetto il rito dello stappare la propria bottiglia del cuore, a partire da quelli antichi a macinino di metà Ottocento.

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