Se il paesaggio disegnato dall’agricoltura è spesso sinonimo di bellezza, armonia, intelligenza e operosità dell’uomo, succede anche che campi e vigneti possano diventare terreno di “scontro politico”, letteralmente, in maniera becera e negativa. E così, nei giorni scorsi, ha fatto ovviamente notizia la maxi svastica, simbolo nazista, “disegnata” nella notte del 31 maggio, da un agricoltore 80enne, pare, sulle colline di San Damiano d’Asti, tra i luoghi simbolo della Resistenza piemontese nella Seconda Guerra Mondiale. Uno sfregio al Paesaggio e, soprattutto, alla storia di quei luoghi, gatta subito rimuovere dalle forze dell’ordine. Che indagano, senza escludere nessuna pista, anche se il gesto, riportano le cronaca, sarebbe legato alla protesta per i disagi legati all’organizzazione del Rally del Grappolo, andato in scena l’1-2 luglio.
“L’evento non ha nessuna connotazione politica, ovviamente - ha commentato il neo eletto sindaco Davide Migliasso - ma crea qualche disagio perché per due giorni ci saranno strade chiuse e viabilità modificata e magari qualcuno ha pensato di dar sfogo alla propria rabbia disegnando la svastica. Vorrei parlare di cose serie e non di queste polemiche. Lo sfregio è stato prontamente rimosso, grazie anche all’intervento delle forze dell’ordine. Speriamo che cose del genere non si debbano ripetere per nessuna ragione”. Una speranza più che condivisibile.
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