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“AGRICOLTURA & AGROINDUSTRIA LAVORINO INSIEME PER FRONTEGGIARE IL CARO-PREZZI”: LO DICE CONFAGRICOLTURA AL COMITATO PER LA SICUREZZA ALIMENTARE MONDIALE. FOCUS: MALNUTRIZIONE E PREZZI ALTI, IL COMITATO A LAVORO. OGGI, CI SARA’ IL MINISTRO GALAN

“Agricoltura ed agroindustria lavorino insieme per fronteggiare il caro-prezzi”: lo dice il presidente di Confagricoltura Federico Vecchioni in occasione della sessione n. 36 del Comitato per la Sicurezza Alimentare Mondiale, incaricato, per conto delle Nazioni Unite, di monitorare le politiche in materia, che ha posto l’accento anche sulla speculazione finanziaria sui prodotti agricoli. Vecchioni ribadisce “la necessità di filiere agroalimentari efficienti ed efficaci, che prevedano al loro interno situazioni paritetiche tra le varie componenti. Il caro-prezzi si combatte con strategie condivise”.

Per Vecchioni è fondamentale mantenere la Pac, dopo il 2013, proseguendo gli sforzi nella governance della tutela e sicurezza alimentare, nell’interesse degli agricoltori e dei consumatori. Il presidente di Confagricoltura pone anche l’accento sulla proposta franco-tedesca di “reciprocità” nella riforma della Pac che prevede che i prodotti importati nell’Ue rispettino la normativa comunitaria, incluso quindi il rispetto delle disposizioni sulla sicurezza alimentare e sulla sostenibilità. “Tutela dell’agricoltore e del consumatore marciano di pari passo”, conclude Vecchioni che, sugli interventi umanitari dell’Unione europea e dell’Italia nelle situazioni di emergenza, sollecita: “vanno ricostituiti adeguati stock per il pronto intervento alimentare”.


Focus - Malnutrizione e prezzi alti, il nuovo Comitato per la Sicurezza alimentare (Csa) a lavoro: pressing Ong su Italia, senza aiuti 21 milioni a rischio fame. Domani l’intervento del Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan

I tre organismi Onu dedicati alla sicurezza Alimentare - Fao, Pam e Ifad - ma anche organizzazioni non governative, organizzazioni della società civile, settore privato e rappresentanti di enti filantropici. Ci sono tutti i soggetti interessati al contrasto alla lotta alla fame nel mondo nel nuovo Comitato per la Sicurezza Alimentare (Csa) che si è riunito oggi per la prima volta nella sede della Fao, dopo un anno di trasformazione in cui ha allargato il campo dei rappresentati per migliorare la governance della sicurezza alimentare globale. Un fronte ampio che si deve confrontare con l’improba sfida di poco meno di un miliardo di persone che soffre ancora la fame e l’imprevidibilità di crisi alimentari spinte da eventi climatici o da speculazioni finanziarie che spingono in alto i prezzi. Una minaccia quest’ultima particolarmente sentita dal Comitato dell’Onu e che fa auspicare al direttore esecutivo del Pam Josette Sheeran che nelle riunioni del Csa in programma alla Fao da oggi al 16 ottobre, quando oltretutto sarà celebrata la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, possa essere discusso un protocollo contro la volatilità dei prezzi delle commodity “per far sì che le persone e i Paesi più vulnerabili siano più tutelati”.

Per Sheeran occorre “rimanere vigili sul rischio instabilità dei prezzi ed è inoltre necessario che gli aiuti umanitari in cibo siano esenti da eventuali blocchi all’export decisi dai Paesi produttori”. Nei cinque giorni di lavoro del Csa sono particolarmente attese le proposte dei governi mondiali. Da parte sua l’Italia interverrà oggi con il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan che illustrerà gli interventi che i Paesi occidentali o comunque maggiormente sviluppati possono dare ai meno fortunati sul piano della miglior sicurezza alimentare e del sostegno all’agricoltura. Galan illustrerà anche tutti i progetti di aiuto che l’Italia intende portare avanti.

Federalimentare invita intanto la Ue a continuare sulla strada nel supporto ai produttori alimentari anche nella Pac post 2013 perché, dice il vicepresidente Luigi Scordamaglia, “la migliore garanzia per far fronte alla volatilità dei prezzi alimentari è poter contare sulla sicurezza dell’approvvigionamento garantendo all’industria di trasformazione materie prime di qualità e quantità adeguate e ai produttori agricoli una giusta remuneratività del loro lavoro”. Da Oxfam Italia, che fa capo a Oxfam International, una delle maggiori organizzazioni internazionali umanitarie, giunge intanto l’appello all’Italia “a fare la sua parte per aumentare le risorse per la sicurezza alimentare e l’agricoltura, altrimenti abbandonerà 21 milioni di persone alla lotta contro la fame”. In particolare Oxfam Italia teme le dichiarazioni rese al G8 de l’Aquila dal governo italiano in cui “si è di fatto promesso di ridurre i suoi aiuti per l’agricoltura e la sicurezza alimentare del 56% rispetto al 2009”.

Per il direttore generale della Fao Jacques Diouf, “i problemi globali richiedono soluzioni sia globali che locali. Questo rinnovato organismo costituisce la piattaforma necessaria per discutere complessi problemi globali e raggiungere un accordo sulle soluzioni”. Anche l’Ifad indica una via maestra per risolvere la fame nel mondo: “investire nei piccoli agricoltori - dice il vicepresidente Yukiko Omura - migliorare il loro accesso alla terra, a una tecnologia appropriata e finanziare servizi e mercati. E’ questo il modo più efficace per generare un movimento di ampio respiro che possa sconfiggere fame e povertà”.

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