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ALLARME RINCARI

Agricoltura, è già autunno nero. “Costi semine raddoppiati: dal latte al grano è allarme forniture”

Coldiretti lancia l’allarme per la tenuta dei bilanci delle aziende in un momento importante come quello dell’avvio delle operazioni colturali
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Agricoltura, i rincari pesano anche sulla semina (ph: Joshua Lanzarini via Unsplash)

Il caro spese fa aumentare le preoccupazione del settore agricolo. Dai campi alle stalle si impennano i costi di produzione per effetto dei rincari delle materie prime che fanno quasi raddoppiare la spesa per le semine. A dirlo una analisi Coldiretti che lancia l’allarme per la tenuta dei bilanci delle aziende e per le forniture alimentari in settori deficitari, dal grano alla carne fino al latte. Una tegola arrivata proprio con l’avvio delle operazioni colturali autunnali che, di conseguenza, portano gli agricoltori a doversi accollare rincari fino al 50% per il gasolio necessario per operazioni basilari quali l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Non sono esenti al rialzo i costi energetici, e quindi il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi, con le spese per l’acquisto dei fertilizzanti, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio (per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne) che sono lievitate. Il tutto senza dimenticare gli imballaggi, dalla plastica all’acciaio, dal vetro fino al legno e alla carta con aumenti dei listini che, ha spiegato Coldiretti, incidono su diverse filiere: dalle confezioni di latte, alle bottiglie per succhi e passate, dalle retine per gli agrumi ai barattoli smaltati per i legumi fino ai vasetti per i fiori.
“L’emergenza Covid - aggiunge Coldiretti - ha innescato un cortocircuito sul fronte delle materie prime con rincari insostenibili per l’alimentazione degli animali nelle stalle dove è necessario adeguare i compensi riconosciuti agli allevatori per il latte e la carne. Infatti le quotazioni dei principali elementi della dieta degli animali, dal mais alla soia, sono schizzati su massimi che non si vedevano da anni con il rischio di perdere capacità produttiva in un Paese come l’Italia che è fortemente deficitaria per i prodotti zootecnici”.
La difficile situazione legata al Covid ha innescato un cortocircuito anche sul fronte dei costi di trasporto con il rincaro di noli marittimi e dei container che sono schizzati ai massimi e si stanno verificando pesanti ingorghi e ritardi. Su questo scenario pesa il deficit logistico italiano per la carenza o la totale assenza di infrastrutture per il trasporto merci che costa al nostro Paese oltre 13 miliardi di euro con un gap che penalizza il sistema economico nazionale rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea (analisi Coldiretti, su dati del Centro Studi Divulga).
“In gioco c’è il futuro dell’agricoltura italiana” ha spiegato il presidente Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare che l’impennata dei costi si verifica “in una situazione in cui con la pandemia da Covid si è aperto uno scenario di riduzione degli scambi commerciali, accaparramenti, speculazioni e incertezza che spinge la corsa dei singoli Stati ai beni essenziali per conquistare l’autosufficienza produttiva nei settori strategici per garantire l’alimentazione delle popolazione”.

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