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AGRICOLTURA, IL BILANCIO DEL 2005: UN ANNO NON FACILE, MA TIENE IL MADE IN ITALY E AUMENTANO I CONSUMI ALIMENTARI E L'EXPORT

Il 2005 è stato un anno non facile per l'agricoltura italiana, segnato da un pesante calo del reddito degli agricoltori (-9,6%), da un ribasso del valore della produzione (-4%) conseguente al calo dei prezzi (-5%) e all'aumento (+2%) dei fattori di produzione. Qualche segno positivo arriva dall'aumento (+1,5%) in quantità dei consumi alimentari e dalla riduzione del deficit della bilancia commerciale agroalimentare (-5%) dovuto a un aumento dell'export. Questo il bilancio dell'anno 2005 fatto da Confagricoltura. A livello nazionale le difficoltà non sono mancate, a partire dall'influenza aviaria, che ha segnato un marcato calo dei consumi e delle quotazioni senza confronti rispetto alla realtà europea, sino alla crisi estiva del settore vitivinicolo e ortofrutticolo, che ha richiesto anche la definizione di provvedimenti di urgenza da parte del Governo. Sono però mancate soluzioni concrete ai problemi strutturali del settore. Il tutto reso ancora più complesso da una riforma della previdenza agricola che tarda a venire e dagli elevati costi previdenziali che pesano sull'attività delle imprese. Nel 2005 sono maturate importanti scelte strategiche per il futuro del settore. L'accordo sulle prospettive finanziarie Ue 2007-2013 prevede una riduzione delle risorse e, dal 2008, l'inizio di un percorso per rivedere il bilancio europeo, e quindi, inevitabilmente, anche la Pac. A fine anno, poi, sempre a Bruxelles è stato deciso il futuro dell'Ocm del settore bieticolo-saccarifero, con un compromesso che comunque prevede un ridimensionamento della filiera. Infine, con il rilancio del negoziato multilaterale del Wto alla "ministeriale" di Hong Kong, si sono poste le basi per un accordo che potrà prevedere, nei prossimi anni, un'ulteriore apertura dei mercati agricoli comunitari ai Paesi diretti concorrenti.

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