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Agricoltura, prezzi e caldo, continua la crisi in Italia: da Ue via libera al ritiro di 7.000 tonnellate di pesche. Intanto, dopo le previsioni su vendemmia (-24%), miele (-80%), olio (-50%) e grano (-30%), in calo anche la raccolta delle mele (-23%)

Tra prezzi irrisori riconosciuti ai produttori, come già raccontato da WineNews (https://goo.gl/1oDb2h), e nuove ondate di grande caldo, continua la crisi dell’ortofrutta italiana. Da un lato, il Ministero delle Politiche Agricole annuncia che “la Commissione europea, nel regolamento a favore del settore ortofrutticolo colpito dall’embargo russo, ha aumentato i quantitativi di ritiro delle pesche e nettarine assegnando in totale all’Italia oltre 7.000 tonnellate”.
Già l’8 agosto, per far fronte alle difficoltà del comparto, il Ministero delle Politiche Agricole aveva convocato un tavolo di coordinamento che aveva reso disponibili i ritiri per 1.500 tonnellate di pesche e nettarine, oggi triplicati dalla Commissione europea. Era stata inoltre avviata, insieme alla Spagna, un’azione comune per richiedere l’attivazione di misure straordinarie.
Nel frattempo, però, è crisi anche per le mele, per la cui raccolta si prevede un calo medio del -23% sul 2016, con punte del 60% in Trentino. Lo riporta la Coldiretti su dati riporta la Coldiretti Prognosfruti (http://prognosfruit.eu).
Ennesima produzione prevista in calo per il mondo agricolo italiano, dopo il -24% previsto per la vendemmia (Assoenologi), il -80% per il miele (Unaapi) e olio (-50% in alcune regioni sul già scarso 2016, Assitol), e grano duro (-30%, Informatore Agrario), tra le altre.

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