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AGRICOLTURA: PRODUZIONE A +12% FATTURATO A +32% E EXPORT A +67% IN 10 ANNI. “MA LA MANOVRA MONTI SCARICA IL 10% DEL SUO PESO SU AGRICOLTORI, E BRUCIA IL 10% DEL VALORE AGGIUNTO DEL SETTORE”. COSÌ CONFAGRICOLTURA (DOMANI A FERRARA). E AGRITURIST ...

In 10 anni la produzione agroalimentare italiana è cresciuta del 12%, il fatturato del 32%, l’export del 67%, molto più degli altri settori. Ma non mancano i problemi: il calo della capacità di acquisto delle famiglie, la dimensione delle imprese, la criticità dei rapporti nella filiera: tutto questo nell’assemblea di Confagricoltura, domani a Ferrara con, tra gli altri, il presidente Mario Guidi, il presidente di Federalimentare Filippo Ferrua, e il segretario generale della Cgil Susanna Camusso.
Dove non mancherà, ovviamente il riferimento all’attualità, soprattutto alla manovra Monti, che Confagricoltura definisce “devastante” per il settore. “Le ultime correzioni alla manovra non hanno fatto che peggiorare le prospettive dell’agricoltura - spiega l’organizzazione - senza dare contropartite, né speranze, sotto il profilo della ripresa. I nostri appelli ad un approccio meno devastante per il settore non sono stati ascoltati scaricando sugli agricoltori e sulle loro famiglie oltre il 10% del peso della manovra. Come pensano Governo e Parlamento che questo comparto economico, insostituibile per l’alimentazione e strategico per la tutela ambientale, possa risollevarsi se lo si schiaccia con una pressione fiscale del genere? Questa che si sta licenziando a colpi di fiducia è una pura operazione per far cassa, senza dare il minimo contributo allo sviluppo di un sistema che già viveva una grave situazione di difficoltà, carenze strutturali ed emergenze”.
Solo per quanto riguarda l’accatastamento dei fabbricati rurali (che per gli agricoltori sono mezzi di produzione) il cui reddito era già ricompreso in quello dei terreni e che vanno verso una duplicazione di imposta, il prelievo, a ieri, era calcolabile in circa un miliardo di euro di ulteriori tasse - ricorda Confagricoltura - sottolineando che oggi è stato inserito nel provvedimento un ulteriore inasprimento relativo a questo capitolo.
“La manovra - spiega il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi - brucia il 10% del valore aggiunto prodotto in agricoltura e da una indagine del nostro Centro Studi sui dati del Censimento Istat emerge che oltre mezzo milione di aziende sotto i 20 ettari di superficie rischiano di chiudere. Su questa vera emergenza, sociale oltre che economica, Confagricoltura sta chiedendo al Governo un incontro urgente per scongiurare il crollo del sistema agricolo nazionale”.

Focus - L’impatto dell’Imu sugli agriturismi, Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist: “così il settore crolla”
Non solo gli agricoltori “tout-court” sono preoccupati per l’impatto dell’Imu sulla manovra Mondo Secondo le stime di Agriturist (l’organizzazione degli agriturismi di Confagricoltura) la tassazione degli edifici rurali, taglierà il 15% dei redditi dell’agriturismo pesando, in media, per 1.650 euro su ogni azienda. “Se a questo aggiungiamo quanto dovuto per le abitazioni degli imprenditori e degli addetti - dichiara il presidente Vittoria Brancaccio - i punti vendita. le stalle, i magazzini, le rimesse, è chiaro che la tassazione delle aziende agricole raggiunge livelli insostenibili e addirittura paradossali. Sarebbe come chiedere a un lavoratore dipendente che guadagna 30.000 euro l’anno nuove imposte per 4.500 euro.
“Siamo ben consapevoli - (Confagricoltura) - che l’Italia è in piena emergenza finanziaria e tutti dobbiamo contribuire a raddrizzare questa situazione pericolosissima per il nostro Paese. Ma con queste aliquote la tassazione dell’agriturismo è insostenibile e molte aziende saranno costrette a chiudere e a vendere. Regaleremo decenni del nostro lavoro a chi ha accumulato, magari evadendo gli obblighi fiscali, grandi disponibilità economiche”.
Agriturist sottolinea che gli edifici rurali destinati all’ospitalità agrituristica sono stati restaurati a prezzo di grandi sacrifici, contraendo mutui molto impegnativi che, alle attuali condizioni poste dalla manovra del governo, in molti casi non sarà possibile restituire.
D’altra parte l’agriturismo rappresenta, per le 20.000 aziende che hanno deciso di investirci, un sostegno economico indispensabile alla sopravvivenza dell’attività agricola, soprattutto nelle zone collinari e montane dove fare agricoltura è più difficile. Le stesse zone dove, appena pochi giorni fa, di fronte agli effetti catastrofici delle alluvioni, si diceva che il presidio degli agricoltori fosse fondamentale per proteggere il territorio. “Ci appelliamo al presidente Monti - prosegue Vittoria Brancaccio - affinché corregga tempestivamente l’applicazione dell’Imu agli edifici rurali tenendo anche conto che tali edifici sono già tassati insieme ai terreni su cui si trovano. Si può far fronte alla crisi aggiornando ragionevolmente l’imposizione fiscale sui terreni senza intaccare il principio, ormai consolidato, della funzione strumentale dei fabbricati rurali per l’esercizio dell’attività agricola e delle attività agrituristiche ad essa connesse”.

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