L’agricoltura sociale è oggi uno strumento prezioso per il reinserimento lavorativo di detenuti ed ex detenuti che risultano, infatti, tra le categorie più presenti nei progetti promossi dalle fattorie solidali, una rete che in Italia conta 9.000 aziende agricole nel segno di un welfare rurale che sta conquistando la sua attenzione. A spiegarlo è un’analisi di Coldiretti e Campagna Amica su dati Welfare Index Pmi e diffusa, in questi giorni, in occasione della presentazione del Rapporto Censis/Cnel “Recidiva zero” sull’importanza dell’attività lavorativa nelle carceri.
Un’indagine che spiega come sono diversi i casi di iniziative e corsi promossi o direttamente nelle carceri italiane o in azienda: una maniera per l’agricoltura - spiega Coldiretti - di contribuire in modo significativo al miglioramento della qualità di vita di migliaia di persone, che hanno anche avuto modo di ricevere una formazione specifica e in molti casi aver lavorato quotidianamente nell’impresa agricola. Opportunità rese possibili anche dalla Legge di orientamento che ha rivoluzionato l’attività nelle campagne e fortemente sostenuta dall’associazione degli imprenditori agricoli.
L’ultimo esempio, premiato con l’Oscar Green dei giovani della Coldiretti, è quello di “Oltre le sbarre con l’aeroponica”, nato da un’idea di Luigi d’Alessio, operatore socio-culturale, socio attivo dell’Aps Oltre il Giardino, per il recupero di un’area verde nelle mura carcerarie della Casa Circondariale di Poggioreale-Napoli. Utilizzando tecniche agronomiche innovative, i detenuti coltivano piante fitoterapiche: questo non solo apre nuove opportunità di apprendimento e lavoro, ma crea un circolo virtuoso di inclusione sociale. E la socialità del progetto raggiunge il suo culmine nella fase finale, quando le piante coltivate vengono commercializzate nei mercati di Campagna Amica.
“Le carceri possono trasformarsi in laboratori di una nuova cultura del cibo - afferma la presidente di Campagna Amica, Dominga Cotarella - da un lato offrendo opportunità di riscatto attraverso il lavoro e la formazione, dall’altro migliorando la qualità dei pasti, privilegiando prodotti italiani e filiere locali”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025