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AGRIETOUR/SALONE DELL’AGRITURISMO (14/16 NOVEMBRE) - L’AGRITURISMO SALVA LE TRADIZIONI GASTRONOMICHE DEL NOSTRO PAESE … TUTTI I MIGLIORI NEL CAMPIONATO DI CUCINA CONTADINA

I sapori di una volta, una vera e propria rarità per i nostri giorni. Piatti in via di estinzione, quasi introvabili nelle cucine italiane ma salvi grazie agli agriturismo italiani. Si va dall’Agnellone di Laticauda alla Bucecca, dal Pane sotto alla Codra di intestini, e tanti altri. Si tratta infatti di preparazioni che esistono da secoli e che esprimono la cultura, la storia e le tradizioni rurali dei territori italiani, dalla Sardegna alla Toscana, dal Molise al Veneto. I piatti della tradizione rurale sono i protagonisti di “AgrieTour”, il salone nazionale dell’agriturismo (Arezzo, 14/16 novembre 2008).

La cucina contadina è salva grazie al lavoro che le strutture agrituristiche hanno svolto in materia di promozione dei prodotti tipici e in merito al servizio di ristorazione. L’occasione è stata data il “campionato nazionale di cucina contadina” promosso dalla Strada del Vino Terre di Arezzo, che è stato vinto dall’agriturismo trentino “Rincher” di Roncegno Terme (Trento). Il piatto, un formaggio ripieno di radicchio e speck del Trentino, ha convinto la giuria specializzata per l’utilizzo di prodotti strettamente legati al territorio; al secondo posto, un dolce che viene direttamente da Contrada Cristo Fasano (Bari): una torta di noci preparata senza l’utilizzo di farina; al terzo posto, “le porchon”, un piatto cucinato dall’agriturismo “La Vrille” di Vaerrayes, Aosta: si tratta di una ricetta della tradizione valdostana che valorizza una rarissima varietà di cavolo-rapa chiamato tseu-roa. Il premio speciale alla tradizione ai panicelli cucinati dall’agriturismo Nappi di Braia a Mare in provincia di Cosenza: dei deliziosi involtini in foglie di cedro che contengono uva zibibbo appassita e buccia di cedro. Premio speciale al piatto più innovativo è andato all’agriturismo senese “Castello di Modanella” che ha proposto una straordinaria variazione di cinghiale.

Quello della ristorazione è uno dei settori maggiormente cresciuti all’interno dell’offerta agrituristica italiana. Degli oltre 18.000 turismo del nostro Paese quasi 9.000 offrono anche pasti. Inoltre 3.000 strutture organizzano degustazione dei prodotti realizzati in azienda. La normativa quadro nazionale (Lgge 96/2007) ha aiutato l’uso dei prodotti a Km “0” grazie all’obbligo per le aziende agrituristiche che fanno ristorazione di utilizzare almeno il 35% dei prodotti realizzati in azienda e per il resto prodotti comunque del territorio con un margine del solo 15% aperto a prodotti vari che possono provenire da fuori della regione in cui si svolge l’attività.

“La cucina contadina è uno degli elementi che maggiormente attira l’agriturista - spiega Roberto Vasai, presidente della Strada del Vino Terre di Arezzo - e con questo campionato, ormai diventato un appuntamento molto partecipato da parte delle aziende, vogliamo dimostrare che valorizzando ancora di più questi aspetti dell’offerta è possibile anche sostenere l’economia agricola dei vari territori”.

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