Cresce il turismo legato alla natura che, in Italia, supera, per la prima volta, il giro di affari record di 12 miliardi nel 2015. A dirlo la Coldiretti, nel tracciare un bilancio della vacanza verde “che, nel 2015, ha sostenuto la ripresa della vacanza made in Italy evidenziata da Federalberghi. Una tendenza che - sottolinea la Coldiretti - è stata alimentata dalle condizioni climatiche favorevoli ed anche dalla ricerca di tranquillità di fronte ai recenti attentati terroristici ma anche da una maggiore sensibilità ambientale che sta portando alla riscoperta di un turismo sostenibile e a chilometro zero con mete da raggiungere in giornata senza spendere troppo.
Il successo del turismo ecologico e ambientale è dovuto - continua la Coldiretti - ai costi contenuti, all’elevato valore educativo e alla pluralità di mete disponibili senza dover percorrere grandi distanze, in un Paese come l’Italia può contare su ben 871 i parchi e aree naturali protette che coprono ben il 10% del territorio nazionale. Le presenze del turismo natura in Italia hanno superato quota 102 milioni con un forte incidenza dei giovani e di stranieri.
Tra le attività più in voga nelle aree naturali ci sono il biking, seguito da trekking, escursionismo, sci, animal watching ed altri sport. Le gite “mordi e fuggi” in giornata rappresentano quasi 1/3 mentre i weekend ¼ e solo una minoranza prolunga la permanenza per una intera settimana”.
Per la scelta dell’ospitalità molto gettonati sono gli agriturismi, che in molti casi si sono attrezzati con l’offerta di alloggio e di pasti completi, ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama prepararsi da mangiare in piena autonomia, ricorrendo eventualmente solo all’acquisto dei prodotti aziendali. Nell’ultimo anno sono aumentati del 4,1% per un totale di 21.744 strutture agrituristiche presenti lungo tutta la Penisola, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat.
Focus - Expo: quasi tutte sbagliate le previsioni su indotto turistico. A dirlo l’Istituto Sviluppo Rurale e Agriturismo (Isvra)
Se Coldiretti esulta per un 2015 tutto sommato positivo per l’agriturismo, c’è anche chi la vede in maniera pressochè diametralmente opposta. Secondo l’Istituto per lo Sviluppo Rurale e l’Agriturismo - Isvra, “i recenti dati della Banca d’Italia sul turismo internazionale, aggiornati ad ottobre 2015, confermano la nostra precedente analisi: le previsioni sul turismo durante Expo2015, molte delle quali provenienti da prestigiosi istituti di ricerca economica, erano quasi tutte sbagliate. Era stato previsto, innanzitutto dal Commissario Unico di Expo, Giuseppe Sala, l’arrivo di un milione di cinesi - sostiene l’Istituto - tra maggio e ottobre 2015, di cinesi in Italia (è poi da dimostrare che tutti siano venuti per visitare Expo) ne sono arrivati appena 170.000, l’83% in meno dello stesso periodo dell’anno precedente. Si era data idea che i 6-7 milioni di visitatori stranieri previsti ad Expo si aggiungessero alla normale domanda turistica. Ovviamente così non è stato: gli ospiti del Bel Paese, nel periodo maggio-ottobre 2015, sono aumentati di 2,5 milioni, pari al +5,2% sul 2014. Un risultato migliore degli anni precedenti (sicuramente dovuto anche ad Expo, ma una “briciola” a confronto di quanto previsto) peraltro ridimensionato da un ben più contenuto aumento dei pernottamenti (+2,6%). Si era anche detto che il visitatore di Expo avrebbe poi viaggiato in altre parti d’Italia: in nove Regioni su venti, i pernottamenti turistici degli stranieri dei primi 10 mesi 2015 sono addirittura diminuiti. L’effetto positivo di Expo si è sentito significativamente solo in alcune province della Lombardia (Milano, Bergamo, Monza e Brianza, Varese) e a Roma. In poco più della metà delle province italiane (57) i pernottamenti hanno registrato una flessione”.
“Non si tratta solo di errore nelle previsioni - dichiara Mario Pusceddu, presidente Isvra - ma anche, e soprattutto, della cattiva gestione della promozione turistica collegata ad Expo, come hanno dimostrato mediocrità di contenuti e scarsa visibilità sui motori di ricerca dei siti internet istituzionali “Wonderfulexpo2015” (di Regione e Unioncamere Lombardia, Camera di Commercio Milano), Verybello (del Ministero Beni Culturali e Turismo), Agriturismoitalia (del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali)”. Il dopo-Expo, conclude Isvra, dovrebbe essere una grande occasione non solo per celebrare il successo dell’Evento, ma soprattutto per capire errori e criticità, per restituire al turismo verso l’Italia il primato che merita.
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