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AGRITURISMO ANTICRISI: CON I PONTI DI PRIMAVERA CRESCE LA DOMANDA WEB PER L’AGRITURISMO (L’OK DAL 15% DEI TURISTI) CHE TORNA AI LIVELLI 2011, DOPO CALO D’INIZIO 2012 (-20%). LE METE? TOSCANA, PUGLIA E TRENTINO. PAROLA DI TCI E AGRITURISMO.IT

Agriturismo nella morsa della crisi? Ci pensano i ponti di primavera. Alla vigilia del ponte dell’1 maggio è in ascesa la domanda sul web di vacanze in agriturismo, che torna ai livelli del 2011 dopo il brusco calo d’inizio 2012 (-20%), meta prediletta dal 15% dei turisti che si metteranno in viaggio con destinazione Toscana, Puglia e Trentino: “la crisi c’è, ma pesa meno sul turismo rurale”. Parola del Centro Studi del Touring Club Italiano (Tci), l’associazione che opera nel campo delle indagini e dell’approfondimento di temi strategici legati a problematiche di carattere culturale, turistico e ambientale, e Agriturismo.it, la guida online agli agriturismi in Italia.

“L’agriturismo registra volumi di ricerca positivi, in linea con il 2011 - spiega Fabrizio Begossi, product manager di Agriturismo.it - e chi sceglie la vacanza in agriturismo, infatti predilige soggiorni brevi, distribuiti durante l’anno e resta in Italia. La crisi sta spingendo anche gli altri turisti italiani a scegliere proprio questo tipo di vacanza”. Gli imminenti ponti primaverili dunque sono l’occasione ideale per i turisti che amano andare in vacanza in agriturismo. In base ai dati di Agriturismo.it il 15% di chi partirà in vista dei ponti soggiornerà in un agriturismo; con una preferenza per l’1 maggio e il 2 giugno, a discapito dell’appena trascorso 25 aprile.

È ripresa, dunque, per il turismo rurale, che, secondo i dati Istat, ha visto il numero di aziende agrituristiche in Italia raddoppiare passando da 9.718 del 1998 a 19.019 nel 2010 con un incremento del 90%. Gli agriturismi, rispetto alle strutture extralberghiere che compongono l’offerta del territorio italiano, pesano per il 14,3% del totale preceduti solo dagli alloggi in affitto e dai bed&breakfast (rispettivamente il 61,2% e il 18,8% delle oltre 116.000 strutture complementari totali). Perché? Secondo Massimiliano Vavassori, direttore del Centro studi del Touring Club Italiano, “l’offerta delle aziende agrituristiche non si limita all’alloggio in una casa contadina. Il turista, infatti, cerca anche offerte di ristorazione e altre attività, come ad esempio trekking, escursioni a cavallo e laboratori di cucina, per consentire un contatto più diretto con la natura e la cultura del luogo. Per questo l’offerta deve rispondere, sempre più, alla domanda di elementi quali l’accoglienza familiare, un’esperienza a contatto con la natura e con la vita di campagna, una cucina sana e cibi provenienti da filiere corte e la conoscenza delle tradizioni del territorio”. Ad aumentare è anche il numero medio di aziende che i turisti valutano prima di prenotare: in un anno è cresciuto del 7%. Sembra quindi che ci sia una maggiore attenzione nella scelta della destinazione per le proprie vacanze.

Chi sono i turisti che passano le vacanze in agriturismo? Dai dati relativi alle presenze registrate nelle strutture agrituristiche nel 2010, secondo il Centro studi del Touring Club Italiano e Agriturismo.it, risulta che il 51% proviene dall’estero, dato ben al di sopra di quello medio nazionale, con una maggioranza di turisti provenienti dalla Germania (42,7% delle presenze) Olanda, Francia e Belgio. Rispetto al 2000 il numero di presenze italiane negli agriturismi nel 2010 è passato da 1,9 milioni a 4,7 milioni.

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