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AGRITURISMO VERSO LE STELLE: “LAVORO PROFICUO DEL MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE PER ARRIVARE AD UNA CLASSIFICAZIONE UNICA NAZIONALE”. AGRITURIST: “ERA DAVVERO NECESSARIO UN INTERVENTO DI RIORDINO DELLA MATERIA”

Spighe, margherite, fiori, quadrifogli e perfino picchi. Per gli alberghi ci sono le stelle; per gli agriturismi, invece, via libera alla fantasia. Un sistema di classificazione disomogeneo, a seconda delle regioni, che per anni ha creato non poche difficoltà, disorientando il pubblico. Ora il Ministero delle Politiche Agricole, attraverso l’Osservatorio nazionale dell’agriturismo, sta elaborando un sistema unitario di classificazione nazionale, tenendo conto delle esperienze maturate nelle varie regioni (info: www.confagricoltura.it, www.agriturist.it).
Agriturist, soddisfatta del lavoro che il ministero sta portando avanti, grazie anche alla collaborazione con le Regioni, auspica che “entro la fine dell’anno si possa giungere alla soluzione definitiva, trovando l’accordo sulla simbologia e sul numero delle categorie, nemmeno sul quale attualmente c’è armonizzazione: prevalgono le cinque, già da tempo applicate agli alberghi, ma in alcuni casi sono previste quattro o tre”.
“Dieci regioni su venti - dice il direttore nazionale di Agriturist, Giorgio Lo Surdo - avevano già attuato un proprio sistema di classificazione dell’agriturismo, adottando tre scale di valori e cinque simboli diversi, con difformità anche nella scelta dei requisiti necessari per l’attribuzione delle categorie. Era davvero necessario un intervento di riordino della materia per offrire ai potenziali ospiti un punto di riferimento più comprensibile”. Per unificare un quadro così eterogeneo sono stati effettuati sondaggi sulle motivazioni della domanda (curato dall’Ismea) e sulle caratteristiche dell’offerta (curato dall’Inea, in collaborazione con le associazioni di categoria), in base ai quali i requisiti già adottati dalle Regioni sono stati opportunamente valutati e selezionati, in modo da coniugare semplificazione ed efficacia del sistema.
“L’agriturismo - prosegue Lo Surdo - non può essere classificato soltanto sulla base al comfort dei servizi, che peraltro deve tenere presente le peculiarità del contesto agricolo. Il lavoro fin qui svolto ha interpretato efficacemente questa esigenza, attribuendo significato rilevante anche alle caratteristiche del paesaggio circostante e dell’attività agricola. Ora le Regioni dovranno consultare le rappresentanze delle imprese per apportare le rifiniture finali”.

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