“I prodotti agroalimentari a denominazione d’origine costituiscono un potente richiamo turistico che dobbiamo sviluppare e valorizzare insieme alle testimonianze della storia e dell’arte, e insieme al patrimonio naturale del nostro Paese, per indicare nuove mete al turismo rurale”. Lo ha affermato a Torgiano (Perugia) il presidente di Agriturist, Riccardo Ricci Curbastro, in occasione della tavola rotonda su “Prodotti a denominazione d’origine e agriturismo”, promossa da Agriturist, con il contributo del ministero delle Politiche agricole e forestali nel quadro della campagna informativa “Dop e Igp … Agriturismo … diffidate delle imitazioni!”.
Guardando proprio a Torgiano, Ricci Curbastro ha sottolineato come, grazie all’opera appassionata di Giorgio Lungarotti, questo paesino della collina umbra sia oggi meta turistica grazie ad una produzione vitivinicola di alto pregio, al museo del vino, e ad un complesso di strutture ricettive, agrituristiche e alberghiere, che hanno recuperato tanti antichi edifici, del centro storico e della campagna circostante.
Come Torgiano, tante altre località del mondo rurale italiano hanno realizzato la propria valorizzazione turistica, puntando sulle produzioni agricole tipiche e sull’agriturismo. Come Torgiano, tante altre ancora si accingono a farlo.
Hanno introdotto la Tavola Rotonda, le relazioni di Ferdinando Albisinni (Università della Tuscia) e Magda Antonioli (Università Bocconi, Milano). Albisinni ha commentato la nuova legge quadro statale che disciplina l’agriturismo (Legge 96/2006), evidenziando significativi richiami alla sinergia fra ospitalità e prodotto del territorio. La professoressa Antonioli ha sottolineato la “forza” della motivazione enograstronomica nel suscitare la domanda di turismo, rilevando come la qualità dell’agriturismo debba sempre più puntare sulla tipicità dell’offerta ristorativa, oltre che sui contenuti culturali della ruralità.
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