Nel primo trimestre 2025 il settore agroalimentare è in lieve crescita dello 0,3% del Pil sul precedente e dello 0,7% nei confronti del medesimo del 2024. In crescita anche il valore aggiunto dell’agricoltura (+1,4%) e dell’industria (+1,2%), mentre è in lieve calo il settore dei servizi (-0,1%) a livello congiunturale (la variazione percentuale sul trimestre precedente). A livello tendenziale (la variazione percentuale sullo stesso trimestre dell’anno precedente) il valore aggiunto agricolo è stazionario, mentre industria e servizi registrano una crescita, rispettivamente dell’1,3% e dello 0,4%. Guardandoal trimestre precedente, crescono anche gli investimenti fissi lordi (1,6%) e i consumi finali nazionali (0,1%), nonostante la contrazione (-1,3%) della spesa delle famiglie per beni durevoli. È la fotografia scattata nel primo trimestre del 2025 da “Creagritrend”, il bollettino trimestrale messo a punto dal Crea, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia.
Che spiega come, rispetto allo stesso periodo 2024, tra gennaio e marzo 2025 per l’industria alimentare sono cresciuti sia l’indice della produzione (+2%), sia quello del fatturato sul mercato estero (+16%) e sul mercato interno (+5%). Nell’industria delle bevande, invece, salgono sia l’indice della produzione (+0,4%), sia quello del fatturato sul mercato estero (+5%), mentre sul mercato interno i valori sono negativi. Aumentano, inoltre, ancora le esportazioni verso tutti i principali mercati esteri (+6,9% circa sul primo trimestre 2024), in particolare gli Stati Uniti (+11%), Spagna (+14,8%) e Polonia (+18,8%), e incrementano le vendite in valore di quasi tutti i principali comparti di esportazione, come i prodotti lattiero-caseari e frutta fresca, in crescita sia in valore che in quantità, con le mele che fanno +18% in valore e +20% in quantità e i kiwi a +27% in valore e +12,6% in volume.
E come nel trimestre precedente, le importazioni agroalimentari crescono (+11,7% sul primo trimestre 2024) più delle esportazioni - per l’aumento prezzi di alcune commodities, come caffè greggio e cacao - in particolare da Spagna, Polonia e Brasile (+27%). Per molti dei principali comparti gli aumenti superano il 10%, come nel caso dei prodotti ittici, lattiero-caseari e cereali.
“I dati del primo trimestre 2025 - commenta Andrea Rocchi, presidente Crea - fotografano un’agricoltura italiana dinamica e resiliente, capace di trainare la ripresa economica in un contesto ancora complesso, confermando la centralità dell’agroalimentare nella crescita economica del Paese”.
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