Tra consumi interni che, nel complesso non sono crollati, ed un export che vola verso il record di 52 miliardi di euro in attesa dei dati definitivi del 2021, il settore agroalimentare italiano ha mostrato, ancora una volta, la sua forza, nonostante tante criticità. A confermarlo anche l'“Industry Trends Food & beverages - January 2022” di Atradius, leader mondiale nel settore dell’assicurazione del credito commerciale, del recupero crediti in Italia ed all’estero. Nel 2021, secondo lo studio, il valore del comparto ha registrato un balzo del +4%, e si prevede continuerà a crescere nel 2022 (+3%), confermandosi settore trainante dell’economia. Permangono, tuttavia, delle criticità, che tengono sotto pressione alcuni sotto-settori chiave: si tratta principalmente del calo della domanda nella ristorazione, dei prezzi elevati delle materie prime e dei rincari dell’energia. In particolare, l’aumento dei prezzi delle materie prime (cereali, latte, olio e zucchero) sta mettendo in difficoltà le aziende della trasformazione nei principali settori della carne, latticini, pasticceria e pasta; così come il caro energia sta colpendo i segmenti dei molini, così come dei pastifici e le delle aziende conserviere.
Ulteriore elemento di criticità deriva dal potere contrattuale della grande distribuzione che impedisce ai piccoli produttori e trasformatori di trasferire sulle merci l’aumento dei pezzi, riducendo così i loro margini di profitto, anche se comunque non è previsto un peggioramento. Il settore dell’ospitalità, invece, si conferma tra i più penalizzati a causa del forte calo delle vendite e dei margini di profitto dovuto alle misure restrittive imposte dal contenimento della pandemia, con prospettive ancora incerte per l’inasprirsi dei contagi. Per quanto riguarda i ritardi di pagamento ed insolvenze, gli spiragli intravisti ultimamente grazie alle misure di sostegno governative sono destinati a cedere il passo ad un quadro meno positivo nei prossimi mesi.
Con la fine delle moratorie, aumenteranno secondo Atradius le criticità sui tempi di pagamento delle fatture nel corso di quest’anno. In particolare, secondo il “barometro sui comportamenti di pagamento” pubblicato da Atradius a fine 2021, le imprese del settore agroalimentare riferiscono un aumento significativo dei ritardi di pagamento. In particolare, il 54% delle imprese intervistate ha riferito tempi di incasso più lunghi per le fatture insolute, un dato in aumento rispetto al 41% nel 2020. Per il 34% degli intervistati (in diminuzione rispetto al 49% dello scorso anno) i tempi di incasso delle fatture non hanno registrato variazioni, mentre per il 12% delle imprese intervistate i tempi di incasso sono stati più brevi (in miglioramento rispetto al 10% dello scorso anno). Quest’anno il 48% del valore totale delle fatture B2b nel settore è risultato insoluto alla scadenza (50% nel 2020) e la quota di crediti dichiarati inesigibili si è attestata al 7% (8% lo scorso anno).
Nell’ottica di prevenire problemi di liquidità, il 41% delle imprese intervistate ha rallentato i pagamenti ai propri fornitori, un dato in lieve calo rispetto allo scorso anno (46%). Tuttavia, quest’anno il 39% degli intervistati ha dovuto dedicare più tempo e risorse interne alla gestione e al recupero dei crediti insoluti: si tratta di un dato in aumento rispetto a quello dello scorso anno (31%). Il 25% delle imprese intervistate ha fatto ricorso a finanziamenti aggiuntivi da fonti esterne, tra cui banche ed altri istituti finanziari, e ha dovuto assorbirne i relativi costi.
Allargando lo sguardo ai principali paesi europei, Atradius fa il punto sulla situazione del settore in Germania, primo paese di destinazione dell’export italiano, ove si attende un forte incremento delle insolvenze e dei ritardi di pagamento atteso nel 2022, che potrebbe raggiungere in entrambi i casi il +10%. Anche in Francia, al terzo posto tra i mercati clienti del tricolore, il mercato dell’agroalimentare registra impatti negativi sui margini di profitto. Al di fuori del perimetro europeo, tra i mercati di sbocco dell’agroalimentare italiano, gli Stati Uniti mostrano un trend di sviluppo del settore piuttosto rallentato. I costi di produzione nell’alimentare sono cresciuti notevolmente in tutti i sotto-settori a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime, inoltre i margini dei produttori sono stati colpiti dall’inflazione, la più alta dal 2008 (oltre il 6.1% a/a nel novembre 2021). Nonostante lo scenario critico, i pagamenti business to business nel settore dovrebbero attestarsi sui 30 giorni in media e si prevede che i ritardi di pagamento e le insolvenze si stabilizzeranno nel 2022.
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