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CREAGRITREND

Agroalimentare: nel secondo trimestre 2021 crescono Pil e valore aggiunto, ok investimenti e consumi

Il bollettino del Crea: l’export supera i 12,6 miliardi (+23%), bene vino, carne preparata e prodotti lattiero-caseari
ALIMENTARE, CREA, CREAGRITREND, SETTORE PRIMARIO, Non Solo Vino
Il bollettino del Crea sul secondo trimestre dell’agroalimentare

Crescita del Pil (Prodotto Interno Lordo) e del valore aggiunto, così come i consumi interni, gli investimenti, l’import e l’export: è buona la performance economica del primario italiano nel secondo trimestre 2021, nella fotografia di Creagritrend, il bollettino trimestrale, messo a punto dal Crea, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia, che registra un aumento del Pil del +2,7% sul trimestre precedente e del +17,3% sullo stesso periodo del 2020, che favorisce anche un incremento del valore aggiunto. Cresce anche la domanda interna, con i consumi che segnano il +3,4%, gli investimenti fissi lordi il +2,4% e le importazioni e le esportazioni in territorio positivo. Sullo stesso periodo del 2020, fra aprile e giugno 2021 si è verificato un aumento sia dell’indice della produzione che di quello del fatturato: per l’industria alimentare rispettivamente +5,7% e +8% nel complesso (+14% sui mercati esteri), per l’industria delle bevande rispettivamente +27,6% e +31% nel complesso (e +36% sui mercati esteri).
Le esportazioni agroalimentari, nel secondo trimestre 2021, hanno superato i 12,6 miliardi di euro (+23% sullo stesso periodo del 2020), con Usa e Germania principali clienti. In aumento anche le importazioni (+20%), con Brasile e Grecia principali fornitori. I prodotti maggiormente esportati sono stati vini, carni preparate e prodotti lattiero-caseari. Sul fronte delle importazioni i prodotti maggiormente interessati sono stati semi di soia e derivati e olio di oliva.
Il Crea ha anche verificato, su Twitter, il sentiment nei confronti del settore primario e delle sue politiche (sulla base dei dati raccolti dal 6 giugno 2021 al 12 settembre 2021) dal quale è emerso un un ampio clima di fiducia, con prevalenza dei giudizi positivi e molto positivi (67%) rispetto ai negativi e molto negativi (31%), seppur con una diminuzione (-2%) del sentimento di fiducia generale (sempre rispetto al periodo precedente).

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