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CIBO & TECNOLOGIA

“Ai Food”, l’Intelligenza Artificiale va in cucina per adattare i menu al mercato e ridurre sprechi

Il progetto, realizzato dalla Maestro Martino Food Academy, insieme all’HighEst Lab, è stato presentato dallo chef Carlo Cracco

Potenziare, senza sostituire, la mano dello chef in cucina e rafforzare la sua capacità di creare, ridurre lo spreco di materie prime e adattarsi in tempo reale alle esigenze del settore: la Maestro Martino Food Academy - promossa dall’omonima associazione culturale e presieduta dallo chef Carlo Cracco, che dal 2011 forma le generazioni future della ristorazione italiana - ha presentato “Ai Food”, un progetto che esplora le potenzialità dell’Intelligenza artificiale nella gastronomia per migliorarne l’accessibilità e l’applicabilità concreta nel settore della ristorazione. Attraverso la tecnologia infatti, il team di ricerca ha esplorato come l’Ai possa generare varianti di ricette in tempo reale, adattandole a fattori come stagionalità, disponibilità degli ingredienti e preferenze alimentari, rendendo la cucina più dinamica, inclusiva e sostenibile. Questo comporta un menù che si evolve in base ai bisogni del mercato e dei consumatori, ma anche un aiuto concreto agli chef nel bilanciare i sapori, costi e anche l’impatto ambientale.
“L’Intelligenza Artificiale non è una minaccia per la ristorazione, ma una risorsa straordinaria per migliorare efficienza, ridurre gli sprechi e amplificare la creatività in cucina - ha spiegato Carlo Cracco, presentando il progetto a Identità Milano, il congresso italiano di cucina d’autore - la vera sfida è integrare questa innovazione senza snaturare l’identità della gastronomia, trovando il giusto equilibrio tra tecnologia e tradizione. Con l’Intelligenza artificiale possiamo rendere la ristorazione più sostenibile, adattabile e in grado di rispondere con maggiore precisione alle esigenze di un settore in continua evoluzione”. Realizzata in collaborazione con l’HighEst Lab, laboratorio di Intelligenza artificiale all’Università di Torino, l’iniziativa mira anche a dimostrare che l’Ai non è solo una tecnologia per pochi, ma una risorsa concreta per migliorare la creatività in cucina, ottimizzare i processi e rendere più sostenibile e dinamica la ristorazione di qualità. “L’Intelligenza Artificiale è una tecnologia che può diventare un prezioso alleato in molti settori - ha sottolineato Paola Pisano, ex Ministro dell’Innovazione e Digitalizzazione - siamo entusiasti di avviare un percorso di ricerca e sviluppo insieme allo chef Cracco per scoprire come “Ai Food” possa essere utilizzato per diventare uno strumento di cucina utile e innovativo che possa dare un contributo ad un’attività che ogni giorno viene svolta non solo da chef ma da milioni di persone, ovvero cucinare”.
L’AI ha già rinnovato il settore del food e ristorazione, con l’ottimizzazione della filiera produttiva ma anche la personalizzazione dell’esperienza gastronomica. Tutte dinamiche che la Maestro Martino Food Academy, insieme all’HighEst Lab, ha messo al centro favorendo il dialogo tra chef, scienziati e tecnologi.“Il progetto non è solo un supporto alla ristorazione, ma un’innovazione che deve diventare parte integrante della didattica - ha detto il direttore della Maestro Martino Food Academy, Massimo De Maria - ci impegniamo a fornire ai giovani talenti gli strumenti per affrontare il futuro e con “Ai Food” vogliamo dare loro l’opportunità di lavorare con le tecnologie più avanzate, supportandoli nel percorso di crescita professionale e formando nuovi protagonisti della ristorazione”.
L’Intelligenza Artificiale presentata è di tipo generativa avanzata basata sul “reasoning”, ovvero un modello in grado di ragionare sulle domande poste e fornire risposte dettagliate e contestualizzate, attraverso la collaborazione di vari “agenti” interrogati. Il supervisore analizza la questione fornita dall’utente e sceglie l’agente che meglio saprà rispondere e così come accade in cucina ognuno ha il suo ruolo e specializzazione: dall’agente esperto sul menu a quello abile nelle ricette di Cracco, da quello conoscitore della storia e tecniche della cucina a quello capace di generare le immagini dei piatti.

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