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AL PARLAMENTO EUROPEO PARTE LA DISCUSSIONE SUL “PACCHETTO QUALITA’”. CONFAGRICOLTURA CHIEDE CHE VENGANO ARMONIZZATE LE NORMATIVE DEI VARI PAESI UE, E LE PROPOSTE DI MODIFICA PRESENTATE DA AREPO VENGONO ACCOLTE POSITIVAMENTE DA CIOLOS E DE CASTRO

È finalmente iniziata la discussione al Parlamento Europeo sul “Pacchetto qualità”: una serie di norme frutto di 4 anni di dibattito fra Commissione, Stati membri e tutti gli attori della filiera agroalimentare Ue, che riguarda sia le produzioni di qualità, come le Dop e le Igp, sia le norme standard di commercializzazione dei prodotti agroalimentari. Soddisfatta Confagricoltura, che comunque esprime riserve sulla normativa che regolerà l’origine delle materie prime dei prodotti, in attesa di una unificazione tra le varie normative dei singoli Paesi. Anche l’Associazione delle regioni europee dei prodotti d’origine (Arepo) esprime fiducia, dopo che le proposte di modifica presentate il 25 gennaio a Bruxelles sono state accolte positivamente sia dal commissario all’Agricoltura Dacian Ciolos, sia dal presidente della commissione Agricoltura del Parlamento Europeo Paolo De Castro.

“Di notevole importanza - dice Confagricoltura - la proposta di inserire tra le caratteristiche qualitative di un prodotto agricolo l’origine della materia prima (Place of Farming), anche se all’interno dell’associazione suscita qualche perplessità il fatto che non sia stato esplicitamente previsto l’obbligo immediato di fornire questa indicazione al consumatore finale. Questione, quindi - prosegue Confagricoltura - che dovrà essere riesaminata nei successivi regolamenti attuativi, che si baseranno su una rigorosa analisi d’impatto dei costi e dei benefici delle novità introdotte per ogni singola filiera. Una decisione che sarà presa in accordo con tutti gli Stati membri, al fine di armonizzare le diverse normative in materia, evitando che ogni singolo Paese provveda autonomamente a legiferare in materia, creando possibili contenziosi. Nonostante gli impegni presi dalla Commissione con la comunicazione dello scorso maggio, non sono stati, invece, individuati nuovi strumenti di gestione della produzioni Dop dirette ai Consorzi di tutela, al fine di calmierare i prezzi spesso in ribasso; vista anche l’analisi della Commissione sulle misure per la qualità che aveva messo in evidenza una forte disomogeneità di fatturato, e quindi di gestione della produzione, tra le oltre mille Dop e Igp europee.” Confagricoltura sottolinea, infine, “la necessità di approfondire la questione delle Dop che provengono dai paesi extra UE, ad esempio dalla Cina, e che potranno entrare nel mercato europeo dal prossimo marzo per avere sufficienti garanzie sulla reale armonizzazione della normativa, soprattutto riguardo ai controlli”.

“Le proposte di modifica al pacchetto qualità che ho illustrato anche a nome delle altre Regioni europee hanno ottenuto un primo positivo riscontro. In particolare da parte del commissario all’Agricoltura Dacian Ciolos per quanto riguarda la protezione extra Ue dei prodotti Dop e Igp, e del presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro sul rafforzamento del ruolo dei Consorzi di tutela. È un buon inizio. Altri incontri seguiranno per approfondire il confronto su questi temi di grande importanza per l’agricoltura di molti paesi europei”. Così Tiberio Rabboni, assessore regionale all’Agricoltura dell’Emilia Romagna e presidente di Arepo, l’associazione delle Regioni europee dei prodotti d’origine, che riunisce 28 regioni europee, che rappresentano il 40% dei quasi mille prodotti Dop e Igp della Ue, ha commentato l’incontro svoltosi ieri a Bruxelles per discutere il “pacchetto qualità” adottato dalla Commissione europea nel dicembre scorso. Tre, in particolare, le proposte avanzate da Rabboni: dare ai Consorzi di tutela la possibilità di regolare la produzione dei prodotti Dop e Igp di fronte a crisi di mercato, prevedere l’indicazione d’origine facoltativa per i prodotti di montagna, stringere accordi internazionali per combattere l’agropirateria anche fuori dai confini della Ue. Il “pacchetto qualità”, sostiene l’Arepo, “rappresenta la nuova proposta di regolamento europeo per disegnare il futuro dei prodotti Dop e Igp. Tale proposta dovrà, al termine di un fase di confronto e di discussione, essere approvata dalla Commissione e dal Parlamento europeo”. Rabboni, che ha espresso apprezzamento per l’impianto complessivo del pacchetto, ha ricordato l’importanza che i prodotti Dop e Igp rivestono per molte Regioni europee. Non solo da un punto di vista economico, ma anche sociale, ambientale e identitario per il forte legame che queste produzioni hanno con il territorio d’origine. Arepo. Nell’incontro di ieri le Regioni di Arepo hanno presentato e offerto in degustazione il meglio della loro produzione.

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