Un centro permanente di studio e divulgazione sul Sangiovese a Montalcino, per studiare e divulgare quello che è il vitigno più coltivato in Italia (53.000 ettari, l’8% del vigneto nazionale, dati Oiv-Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) e il principe dei vitigni toscani, coordinando informazioni, ricerche multidisciplinari ed approfondendo il tema con pubblicazioni, seminari e dibatti: ecco “Sanguis Jovis - Alta Scuola del Sangiovese”, il progetto della Fondazione Banfi, che dal 25 al 29 settembre, entrerà nel vivo con la prima “Summer School” dedicata al vitigno nel territorio del suo vino simbolo, il Brunello.
L’idea parte da una semplice ma fondamentale osservazione: non è possibile che in Italia non ci sia un centro culturale dedicato al Sangiovese, come ce ne sono in Francia, per esempio, dedicati al Merlot e agli altri vitigni nobili transalpini. Il comitato scientifico della Fondazione è formato da Attilio Scienza, docente di Viticoltura all’Università di Milano, e Alberto Mattiacci, docente di Economia e Marketing alla Sapienza di Roma, rispettivamente presidente e direttore di “Sanguis Jovis”, ma saranno coinvolti anche il Comune di Montalcino, il Consorzio del Brunello e la Fondazione Bertarelli.
La prima edizione della “Summer School”, vedrà la partecipazioni di docenze specializzate di altissimo livello è sarà aperta a 20 partecipanti, 10 studenti neolaureati in diverse discipline e 10 professionisti del settore: dal 25 al 29 settembre, nell’antico Complesso di Sant’Agostino a Montalcino, si parlerà de “La genetica, l’origine, la biodiversità del Sangiovese”, de “I territori, la geologia, le peculiarità pedo-paesaggistiche”, de “Le risposte adattative del Sangiovese agli ambienti di coltivazione”, di “Cambio climatico, sostenibilità e innovazione genetico-agronomica” e di “Produzione e mercato: nuovi approcci di conoscenza”, con esperti delle discipline coinvolte (genetica, geo-pedologia, tecnica colturale, eco-fisiologia della maturazione, chimica enologica, tecnica delle fermentazioni e dell’invecchiamento, analisi sensoriale) provenienti dalle Università di Milano, Firenze, Piacenza, Pisa e dei centri del Crea Vite, Crea Scienza del Suolo e della Fondazione Edmund Mach di S. Michele all’Adige, ai quali si aggiungeranno anche alcuni degli enologi più famosi che operano in Toscana. L’obiettivo sarà quello di formare figure che conoscano a fondo la materia multidisciplinarmente e che siano capaci di vedere prima di altri quale sarà il futuro del Sangiovese.
Info: www.fondazionebanfi.it
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