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ALIMENTARE: CALANO I CONSUMI, CRESCONO I PREZZI AL DETTAGLIO

Gli italiani riducono i consumi e spendono meno per i generi alimentari: risulta dal Rapporto di Federalimentare sul settore agroalimentare italiano, comparto che ha fatturato nel 2004 105 miliardi di euro e che incide sull'economia nazionale con 264.000 dipendenti e 6.700 aziende.

I primi dati del 2005 segnalano un allargamento della forbice tra i prezzi di produzione e quelli di consumo. "Nel periodo compreso fra gennaio e luglio - spiega Federalimentare - i prezzi di produzione del settore sono scesi dell'1,6% mentre quelli al consumo sono saliti tra lo 0,8% e l'1%, allargando i margini distribuzione di 2,5 punti".

Si conferma quindi anche per quest'anno il trend negativo per i consumi alimentari: se infatti il 2004 aveva registrato un calo del 2% con una crisi nel settore ortofrutticolo (-17%) quest'anno si dovrebbe confermare la tendenza, sottolineata dall'Ismea in un recente rapporto, di un inversione nella catena di valore fra consumi e servizi intermedi (energia, trasporti, credito) e generi alimentari.

In pratica, meno cibo e più viaggi e vestiti per i consumatori italiani. Sviluppo sostenuto anche per la produzione e il commercio: se nel 2004 a parità di giornate lavorate la produzione era calata dello 0,2% i dati del 2005 non si prospettano incoraggianti.

Anche la bilancia commerciale, che ha registrato un valore ancora attivo di oltre 2 miliardi di euro, ha avuto comunque una flessione dell'8,7%. Bene l'export, che conferma la filiera agroalimentare un centro propulsore dell'economia del paese, ma l'incremento del 4,9% dell'esportazione durante i primi sei mesi del 2005 evidenzia come "l'Italia non riesce ancora a sfruttare appieno le sue potenzialità: le esportazioni incidono sul fatturato totale per un valore che sfiora il 15% con un risultato nettamente inferiore alla media europea del 18% e alla Francia con un 22%".

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