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ALIMENTARE: CAMBIANO CONSUMI, 80% ITALIANI TAGLIA SPESE. CIA: PREOCCUPA LA TUTELA DEI RISPARMI E DELLA SICUREZZA DEI PRODOTTI

Cambia il quadro dei consumi alimentari. Oltre l'80% degli italiani, infatti, ha modificato i propri acquisti condizionati dai problemi di tutela dei risparmi, dai timori per la scarsa sicurezza dei prodotti e dall'idea che l'inflazione riprenda a crescere. A metterlo in luce è uno studio della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori presentato oggi a Roma.
Negli ultimi due anni, secondo la Cia, sono cambiati radicalmente gli orientamenti nei consumi alimentari. Un cambiamento che ha interessato soprattutto le persone con reddito inferiore ai duemila euro al mese, cioé il 61,7% della popolazione. Tale percentuale, riferisce lo studio, arriva all' 80,3% considerando quelli che hanno cercato di mutare le proprie abitudini, preoccupati della difficile congiuntura economica. In particolare la percentuale di coloro che hanno ridotto le spese per l'alimentazione si trova principalmente nelle fasce di età superiori ai 55 anni, con picchi elevati soprattutto in coloro che hanno più di 70 anni, e in quelle con redditi bassi.
Tra i fattori che maggiormente hanno condizionato la spesa alimentare, oltre ai problemi economici e ai rincari, è la sicurezza e la genuinità dei prodotti. Tale aspetto incide in maniera preponderante sulla classe di reddito tra i 1.300 e i 2.000 euro al mese. L' Italia resta il Paese dove sugli acquisti pesa maggiormente l'attenzione alla sicurezza e alla genuinità, con l'89,9%, a fronte dell'86,3% della Francia, del 72,4% della Spagna, del 68,8% della Gran Bretagna e del 40,6% della Germania.
"I consumatori - sostinene la Cia - sono certo diventati più attenti al rapporto tra qualità e prezzo ma prevale, nel complesso, la ricerca del prodotto conveniente, considerando in quest'ultima anche i servizi incorporati". Non a caso, aumentano i consumi di prodotti della quarta gamma (ortofrutticoli lavorati e confezionati), in crescita del 28% e in netta controtendenza rispetto all'andamento generale del comparto ortofrutticolo.
"Sono elementi - conclude la Cia - che pongono seri interrogativi sulle nostre strategie di comunicazione; due italiani su tre dichiarano che sarebbero disposti a pagare di più un prodotto alimentare di qualità, ma poi la risposta del mercato tarda ad arrivare forse perché sarebbero disposti se ne avessero la possibilità"

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