La spesa costa meno se i consumatori fanno squadra. Si chiamano gruppi di acquisto e sono ormai una realtà affermata in tutto il paese. Pensionati, operai, casalinghe, ma anche impiegati e studenti, tutti insieme contro il caro prezzi e spendere meno facendo la spesa direttamente nei luoghi di produzione o in spacci e magazzini all’ingrosso.
Con l’acquisto collettivo il risparmio è assicurato soprattutto sui beni di prima necessità come carni e verdure. Una boccata d’ossigeno per le tasche dei consumatori, ma anche per i produttori che possono disporre di qualche cliente in più. Un’esperienza collaudata, mutuata dai primi gruppi formati nel commercio equo e solidale, che sta trovando sempre nuovi adepti in tutto il paese.
Sulla scia dei gruppi di acquisto qualcuno ha poi lanciato l’idea di estendere l’esperienza anche nei canali di bar e ristoranti: una proposta che, in Italia, terra di consorzi e cooperative, potrebbe anche attecchire, con grande gioia di consumatori e famiglie.
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