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IL REPORT

Alimentare e frodi, nel settore del vino quasi un terzo dei controlli

I dati del 2021 dell’Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione Frodi (Icqrf): oltre 61.000 controlli in Italia, 19.628 in vigna e in cantina
CONTROLLI, ICQRF, vino, Italia
Alimentare e frodi, nel settore del vino quasi un terzo dei controlli

61.756 controlli anti frode (di cui 49.511 ispettivi e 12.245 analitici), per oltre 33.000 operatori controllati (con irregolarità nel 15,9% dei casi) e più di 62.000 prodotti verificati (con il 9% dei campioni trovati fuori regola), per 5,5 milioni di chili di merci sequestrati (per un valore di 9,1 miliardi di euro) 186 notizie di reato e 4.669 contestazioni amministrative. Ecco i numeri salienti del Report sull’Attività Operativa 2021 dell’Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione Frodi (Icqrf), che “si conferma tra le principali autorità antifrode nel food a livello mondiale”, spiega una nota del Ministero delle Politiche Agricole. Il vino, settore di punta dell’agroalimentare, come da anni accade, è stato quello che ha ricevuto più controlli, 19.628, quasi 1 su 3, con irregolarità rilevate nel 18% degli operatori e nell’11% dei prodotti, e con sequestri per 7,3 miliardi di euro (oltre il 70% del totale).
Irregolarità che, nella maggior parte dei casi, sono state imbottigliamento di vini da tavola etichettati con designazioni non veritiere di vini Doc e Igt, anche con indicazione di vitigno e annata; commercializzazione fraudolenta di vini a Dop e a Igp non conformi ai requisiti stabiliti dai rispettivi disciplinari di produzione Sofisticazione di prodotti vitivinicoli per annacquamento e/o zuccheraggio; vini e mosti con titolo alcolometrico non conforme al dichiarato o ai limiti di legge; prodotti vitivinicoli a Igt dichiarati da agricoltura biologica ma rilevati all’analisi contenere residui di additivi non consentiti; mancata o irregolare tenuta dei registri di cantina; irregolarità nei documenti di accompagnamento.
Tantissimi anche i controlli sul web e sull’e-commerce, anche all’estero dove l’Icqrf, dal 2015 al 2021, ha aperto 5.373 interventi, compresi sulle principali piattaforme di commercio elettronico del mondo: Alibaba, Ebay, Amazon e Rakuten. Nel solo 2021 l’Icqrf ha avviato 955 procedure di contrasto a usurpazioni ed evocazioni che hanno riguardato non solo prodotti italiani (931 casi), ma anche indicazioni geografi che non italiane (24 casi).
Anche sul web, il vino è suo malgrado protagonista, con Prosecco di gran lunga al primo posto tra gli oggetti di intervento (con ben 1.206, nettamente davanti al Parmigiano Reggiano, secondo, con 538), passando per wine kit, Amarone della Valpolicella, Asti, Montepulciano d’Abruzzo e Barolo.

“Le battaglie condotte dal Ministero in materia di contrasto a contraffazioni e italian sounding sono basate sulla ferma convinzione che la tutela dei prodotti di qualità rappresenti lo strumento principale per valorizzare l’agroalimentare italiano, le filiere e rendere un servizio indispensabile al consumatore. In questo senso - ha commentato il Ministro delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli - un contributo fondamentale è svolto dall’Icqrf che, con i molteplici compiti che gli sono stati affidati, tutela e valorizza il made in Italy con interventi contro tutti quei comportamenti fraudolenti che minano le corrette relazioni di mercato. Il report, anche quest’anno dimostra come sia fondamentale garantire i nostri prodotti attraverso un sistema di controlli efficace sul territorio nazionale e internazionale e sul web, tanto più in un momento storico così complicato e difficile come quello che stiamo attraversando a causa della pandemia prima, e del conflitto in atto poi, in cui stiamo assistendo a fenomeni speculativi inaccettabili. La totale trasparenza resta quindi lo strumento principale per proteggere il nostro sistema agroalimentare, la qualità e l’eccellenza che lo contraddistingue a garanzia dei mercati e di tutti gli agenti che vi operano”.

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