I big dell'informatica d'Oltreoceano guardano all'alimentare e scommettono sulle etichette intelligenti: dall'America di Microsoft, Oracle, Ibm, Hewlett Packard e dei vari giganti della tecnologia mondiale, potrebbero presto arrivare i nuovi standard destinati a rivoluzionare il modo di fare la spesa. Si chiamano sistemi di identificazione in radio frequenza (Rfid), che, grazie
ad un sottile e sofisticato microchip, andranno a sostituire l'obsoleto codice a barre.
Un nuovo modo di etichettare i prodotti che permette di riconoscere automaticamente tutte le merci messe all'interno dei comuni carrelli della spesa e fornire informazioni utile al consumatore riguardo la provenienza e l'origine di un qualsiasi bene. In altre parole, massima trasparenza e tracciabilità, ma soprattutto addio coda alla casse grazie ad una specie di "telepass" da supermercato. Su queste nuove "diavolerie" sono in molti a crederci Oltreoceano e uno dei colossi americani della grande distribuzione come Wal-Mart si è detto disposto a sperimentare i nuovi sistemi all'interno della propria catena.
Un modo per semplificare la vita dei clienti e di chi vende, ma che nel Vecchio Continente incontra resistenze e soleva i dubbi di chi pensa che queste nuove etichette anche se intelligenti possano in qualche modo minare la privacy dei consumatori.
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