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ALIMENTAZIONE - FAO: NEL MONDO 1 SU 4 SOFFRE FAME O OBESITÀ

Nel mondo più di una persona su quattro (27 per cento) soffre per la fame o per il soprappeso e l’obesità che rappresentano un pericolo crescente per la salute su scala globale a causa di malattie come il diabete e problemi cardiaci che rischiano di diventare cronici nelle nuove generazioni che potrebbero essere le prime a vivere meno a lungo dei propri genitori. Lo afferma la Coldiretti in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione promossa dalla Fao nel sottolinea che nel mondo sono 1,8 miliardi coloro che subiscono gli effetti degli squilibri alimentari con obesità e soprappeso che interessano un miliardo di persone, un numero superiore agli 800 milioni che soffrono di denutrizione.
Negli ultimi anni - sottolinea la Coldiretti - al problema dei gravi ostacoli alla corretta distribuzione del cibo, che causa carestie e malnutrizione in molti parti del pianeta, si sono aggiunti gli effetti negativi della sovralimentazione che, dopo i Paesi ricchi, comincia ad interessare anche ampi segmenti della popolazione di paesi in via di sviluppo come la Cina dove oggi un terzo dei maschi di età compresa tra i 3 e i 69 anni è soprappeso e il 9,3 per cento addirittura obeso.
Si tratta di un allarme su scala mondiale sul quale occorre intervenire - sottolinea la Coldiretti - attraverso l’educazione su abitudini di consumo corrette, promuovendo la diffusione di alimenti naturali come la frutta e verdura che garantiscono l’equilibrio dietetico e regolamentando la vendita di cibo spazzatura come si è già iniziato a fare nelle scuole degli Stati Uniti con l’accordo raggiunto dalla William J. Clinton Foundation dell’ex Presidente USA con grandi gruppi come Kraft Foods, Mars, Campbell Soup, Danone and PepsiCo con severi limiti sul contenuto di grassi, zuccheri, sale e calorie negli snack venduti in macchinette, negozi o bar delle scuole.
L’allarme globale sull’obesità non risparmia l’ Unione Europea e si stima che - precisa la Coldiretti - 400mila ragazzi perdano ogni anno la forma fisica con oltre 14 milioni di giovani considerati soprappeso (dei quali tre milioni obesi). Le malattie collegate direttamente all’obesità sono responsabili di ben il 7 per cento dei costi sanitari dell’Ue poiché l’aumento di peso è - sottolinea la Coldiretti - un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro. La preoccupazione che si sta diffondendo in Europa coinvolge direttamente anche l’Italia dove - sottolinea la Coldiretti - su 5 milioni di obesi 800mila sono affetti da obesità grave secondo i dati divulgati nel Congresso Nazionale di Chirurgia dell'Obesita' dal quale è emerso anche che le spese socio-sanitarie dell'obesità in Italia sono stimate in circa 23 miliardi di euro annui, per piu' del 60 per cento dovute all'incremento della spesa farmaceutica e ai ricoveri ospedalieri.
La radicata cultura alimentare fondata sulla dieta mediterranea non ha “salvato” i giovani italiani, come confermano i dati preoccupanti sull'aumento dei casi di obesità o soprappeso, dovuti a una non corretta alimentazione, che riguardano il 36% dei ragazzi attorno ai dieci anni, il valore più alto tra i Paesi Europei secondo una indagine Merrill Lynch. Per questo - sostiene la Coldiretti - occorre intervenire nelle case e nelle scuole con una maggiore attenzione ai menu’ anche delle mense dove deve essere garantita la presenza di cibi sani come i prodotti tradizionali e la frutta e verdura locale che troppo spesso mancano dalle tavole delle giovani generazioni.
Un obiettivo che - conclude la Coldiretti - può anche essere incentivato con l'aiuto dei nuovi distributori automatici di frutta e verdura snack che si stanno diffondendo e dove è possibile acquistare frutta fresca, disidratata o spremute senza aggiunte di zuccheri o grassi come alimento rompi-digiuno per una merenda sana alternativa al “cibo spazzatura”.
Di tutto questo si parlerà nel Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione 2006, organizzato dalla Coldiretti con la collaborazione dello studio Ambrosetti, a Cernobbio, sul Lago di Como che avrà inizio con uno studio elaborato da Coldiretti-Ispo sui cambiamenti nelle abitudini alimentari degli italiani, tra nuove tendenze, paure e ricerca di sicurezza, che sarà presentato il 20 ottobre.

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