Conquistare l’attenzione del Dragone comunicando in maniera chiara, e linguisticamente corretta, il patrimonio enoico del Belpaese. Si parla molto spesso di “educare il consumatore cinese”, requisito fondamentale per sfondare nel più grande mercato orientale, a livello potenziale, cercando di recuperare il gap che il vino italiano ha nei confronti della Francia. E chissà se progetti del genere non possano contribuire ad avvicinarsi alla meta. A Vinitaly ha debuttato “Il Dizionario dei vini e vitigni d’Italia”, la prima pubblicazione in duplice lingua, italiano e cinese, firmato da Gambero Rosso Istituto Confucio dell’Università degli studi di Milano.Un volume (presto anche in versione digitale) che include oltre 1.200 voci suddivise in quattro sezioni che comprendono le definizioni italiane di vitigni, Docg, Doc e Igt. Ogni voce è stata definita in italiano attraverso la consultazione di testi settoriali e dei disciplinari; il lavoro di traduzione, grazie all’uso di fonti cinesi autorevoli e a un originale lavoro di standardizzazione, ha stabilito il termine più adatto a identificare un vino o un vitigno nel rispetto della corretta pronuncia italiana e delle migliori tradizioni culturali cinesi. Il tutto con l’obiettivo di accendere i riflettori sulla cultura e la grande biodiversità italiana cercando di favorire ulteriormente l’inserimento del vino italiano nel mercato cinese che ha comunque già dimostrato una certa curiosità verso i nostri prodotti di eccellenza. Adesso sta all’Italia cercare di sfruttare le enormi potenzialità presenti nel Paese più popoloso del mondo.
“Il Dizionario dei vini e vitigni d’Italia - ha dichiarato il presidente di Gambero Rosso, Paolo Cuccia - costituisce un punto di partenza estremamente rilevante per colmare le lacune linguistiche e per valorizzare le nicchie di produzione e lo smisurato scenario vitivinicolo italiano nel mercato cinese. Abbiamo raccolto questa sfida assieme all’Istituto Confucio con grande consapevolezza ed entusiasmo, certi che una migliore diffusione della cultura del vino, di cui la Cina sta diventando un produttore di rilievo, favorirà ulteriormente le opportunità di espansione delle produzioni made in Italy”.
“Questo progetto - ha affermato Alessandra Lavagnino, direttore dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano - costituisce per noi la prosecuzione del Dizionario dell’alimentazione, già pubblicato in occasione di Expo Milano 2015. Abbiamo voluto ancora una volta affrontare uno dei temi importanti per la comunicazione tra la cultura italiana e quella cinese costruendo, grazie a esperti e specialisti dell’Università degli Studi di Milano e della Liaoning Normal University, un prodotto unico che colma una lacuna importante per far conoscere al meglio il vino italiano in Cina. Abbiamo finalmente le definizioni italiane di vitigni, Docg, Doc e Igt con una traduzione in cinese corretta e standardizzata. In questa maniera, grazie anche alla collaborazione del Gambero Rosso, il vino italiano troverà una migliore strada per raggiungere il cuore dei cinesi”. Altre iniziative sono comunque in cantiere, come quella che riguarda la formazione per la figura di “Export Manager del vino italiano in Cina”: da giugno inizieranno corsi di specializzazione rivolti ad eno-appassionati, imprenditori e operatori di settore che intendono approfondire le proprie conoscenze nelle strategie di comunicazione, promozione, vendita e commercializzazione del vino italiano in Cina.
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